ROMA – Disporre di strade sicure e di vie di comunicazione efficienti è una delle risorse più importanti per un territorio. In particolare per una regione come l’Abruzzo che vive di forti differenze interne, a partire da quelle orografiche: oltre il 40% degli abruzzesi, infatti, vive in un comune di montagna o di collina interna. Solo investimenti costanti nella manutenzione e nella messa in sicurezza delle strade, infatti, possono garantire collegamenti efficienti e sicuri. Per questo nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si stanziano finanziamenti anche per le infrastrutture viarie e la manutenzione ad esse connessa. Certo, in coerenza con le indicazioni europee, il Pnrr punta molto sulla mobilità su ferro, con risorse per il sistema ferroviario, anche in Abruzzo. Allo stesso tempo, sebbene non vi siano investimenti specifici solo su questo aspetto, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali è compresa tra diverse misure del piano. A queste si aggiungono alcuni interventi previsti dal fondo complementare.

Gli investimenti specifici dedicati alla messa in sicurezza e alla manutenzione delle strade sono contenuti nel fondo complementare al Pnrr. Sul portale del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) è possibile vedere come si distribuiscono gli investimenti. Da questo punto di vista la gran parte delle risorse è dedicata alle ferrovie (circa 32,3 miliardi) [grafico su risorse del Pnrr mobilità]. Per quanto riguarda invece gli investimenti riconducibili alle strade questi possono essere quantificati in circa 1,8 miliardi di euro. Da notare peraltro che questi interventi non riguardano né la costruzione di nuove infrastrutture né l’ampliamento di quelle esistenti quanto piuttosto di manutenzione e messa in sicurezza, oltre che dell’installazione di sistemi di monitoraggio. Ciò con particolare riferimento a ponti, viadotti, sottopassi e gallerie. Nell’ambito del piano sono inoltre previste due riforme, chiamate rispettivamente “Attuazione delle linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti” e “Trasferimento di ponti e viadotti delle strade secondarie ai titolari delle strade di primo livello” [l’elenco di tutti i passi e sottopassi abruzzesi diventati a gestione nazionale]. Le due riforme del Pnrr vanno ad intervenire principalmente su opere di ingegneria piuttosto che sul manto stradale. L’obiettivo è probabilmente evitare che si ripetano altre tragedie come quella del Ponte Morandi di Genova. Le misure previste dal fondo complementare al Pnrr sono diverse. Due investimenti riguardano l’introduzione di un sistema di monitoraggio dinamico per controlli da remoto e interventi di messa in sicurezza di ponti, viadotti, tunnel e cavalcavia.

Il primo – da 450 milioni – riguarda l’attuazione di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere esistenti nel sistema viario nazionale. Dalla documentazione disponibile non sembrano essere finora previste risorse per l’Abruzzo per questa misura. Come del resto emerge anche dall’apposita sezione del Mims sulla territorializzazione dei fondi.

Il secondo intervento di questo tipo invece riguarda molto più da vicino l’Abruzzo. In questo caso infatti ad essere oggetto specifico di finanziamento sono quelle infrastrutture che insistono sul tracciato delle autostrade A-24 (Roma – L’Aquila – Teramo) e A-25 (Roma – Pescara). Le somme stanziate in questo caso ammontano a 1 miliardo di euro. Dato che tali arterie attraversano due regioni e diverse province, non è possibile individuare in maniera puntuale la ripartizione territoriale di questo tipo di interventi. Tuttavia è ipotizzabile che una parte significativa di queste risorse riguarderà l’Abruzzo: tra gli interventi è infatti previsto anche l’adeguamento ed efficientamento energetico del sistema impiantistico del traforo del Gran Sasso.

Secondo la più recente relazione del Mims sullo stato di avanzamento di questa misura, è stato aggiudicato il contratto per il monitoraggio dinamico. Entro la fine dell’anno dovrà si prevede l’avvio delle attività dei primi 20 ponti. Un’altra misura contenuta nel fondo complementare che stanzia risorse (300 milioni per tutto il paese) per la viabilità stradale rientra nell’ambito della cosiddetta strategia nazionale per le aree interne. In questo caso gli investimenti, pari a 300 milioni complessivi, sono finalizzati al miglioramento dell’accessibilità oltre che della sicurezza delle arterie. Le zone abruzzesi che riceveranno fondi sono 5 in totale per una somma complessiva pari a 21,45 milioni. Si tratta di: Alto Aterno – Gran Sasso – Laga (5,52 milioni); Basso Sangro – Trigno (4,88 milioni); Val Fino – Vestina (4,17 milioni); Valle Roveto (3,91 milioni) e Subequana (2,97 milioni).

Entro la fine dell’anno dovrà essere convocata un’assemblea dei sindaci delle 72 aree interne che servirà a selezionare gli interventi. Successivamente, sempre entro la fine del 2022, dovranno essere pubblicati i bandi mentre l’aggiudicazione dei contratti è prevista entro la fine del primo trimestre del 2023. Alcune risorse destinate alla manutenzione stradale sono state messe anche nella disponibilità del commissario straordinario per il sisma, sempre nell’ambito del fondo complementare. La misura è denominata “Infrastrutture e mobilità” e ha un valore complessivo di 335 milioni. Tale intervento può essere ulteriormente suddiviso tra gli investimenti che riguarderanno le strade statali che attraversano i crateri sismici (Ss4 Salaria, Ss 260 Picente tra L’Aquila e Amatrice, Ss 78 tra Belforte, Sarnano e Amandola, Ss 210 Amandola-Servigliano, Ss 685 Tre Valli Umbre tra Borgo Cerreto e Vallo di Nera, collegamento tra Teramo e Ascoli, la Tre Valli Umbre tra Spoleto e Acquasparta) e gli investimenti che invece interessano le strade comunali. In base alle informazioni disponibili la provincia maggiormente beneficiaria dei fondi destinati alla rete stradale è quella dell’Aquila con 39,5 milioni di euro. Seguono Teramo (27,8 milioni) e Pescara (2,2 milioni) [grafico dei fondi Pnrr per la ricostruzione delle strade].

A livello di singoli interventi, quello più consistente riguarda la strada statale 260. In particolare il “Lotto V – dallo svincolo di Cavallari al confine regionale” prevede un investimento da 22 milioni di euro complessivi. Da notare che in questo caso l’ordinanza individua come unico territorio oggetto di intervento quello del comune di Montereale, in provincia dell’Aquila, anche se la strada citata attraversa più comuni abruzzesi. Il secondo investimento più rilevante (18 milioni) riguarda un’altra strada statale: la Pedemontana nord e interessa i comuni di Sant’Egidio, Campli e San Nicolò a Tordino [Dove vanno i soldi per la manutenzione stradale in Abruzzo]. Gli importi stanziati sono chiaramente più consistenti per le strade statali (46,2 milioni contro 23,3) ma il numero di interventi sulle strade comunali è molto più alto (71 a fronte di 6 interventi sulle strade statali). In questo secondo caso ci sono solo 4 interventi con un importo superiore al milione di euro. Tre di questi sono localizzati nel comune dell’Aquila per un valore complessivo di 5 milioni di euro e uno in quello di Teramo (1,3 milioni).

Una valutazione degli investimenti sulla rete stradale può essere compiuta solo tenendo presente l’estensione della rete e le sue attuali criticità, a partire dal tasso di incidentalità. Sulla consistenza della rete stradale comunale esistono infatti diverse fonti, non sempre allineate tra loro. In base ai dati di Sose, per esempio, L’Aquila con oltre 1.500 km di strade comunali è il comune abruzzese con la rete stradale più estesa. Seguita da Chieti, Teramo, Avezzano e Pescara, con valori compresi tra 500 e 600 km circa ciascuna. Il quadro cambia completamente se si considera l’estensione stradale comunale rispetto alla superficie del comune. Con questo indicatore, il comune con maggiore densità stradale è un altro capoluogo, Pescara, con 1458 km ogni 100 km di superficie. Come si osserva dalla mappa, la densità stradale è maggiore sulla costa, e in particolare nell’area urbana formata da Pescara e dal suo hinterland [la mappa della rete stradale nei comuni abruzzesi]. Man mano che si prosegue nell’Abruzzo interno, anche la densità stradale si dirada, concentrandosi negli abitati principali della regione. Da segnalare Sulmona e Avezzano, con circa 500 km di rete stradale ogni 100 chilometri quadrati di superficie comunale, e il capoluogo regionale. L’Aquila e la costa, in particolare sul versante settentrionale, sono anche i territori abruzzesi dove si concentra la maggiore incidentalità stradale. Su ogni mille abitanti, sono oltre 3,5 gli incidenti stradali a Fano Adriano, Giulianova, Silvi, Pescara, Città Sant’Angelo e Martinsicuro. Un dato su cui è ragionevole ipotizzare abbia un impatto anche l’afflusso del turismo estivo, dal momento che l’indicatore è calcolato rispetto ai residenti del comune [la mappa degli incidenti stradali comune per comune].

Per quel che riguarda tutte le attività di manutenzione delle strade, anche i comuni possono contribuire con determinate uscite inserite a bilancio. Sono inserite all’interno della decima missione riguardante i trasporti, in cui c’è una voce dedicata alla viabilità e alle infrastrutture stradali. Sono incluse tutte le spese relative al funzionamento e alla manutenzione di strade urbane, percorsi ciclopedonali e parcheggi. Sono considerate le uscite per la riqualificazione stradale e la concessione dei permessi per le zone a traffico limitato. Inoltre, sono inseriti gli interventi sull’illuminazione stradale, sui semafori e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Da notare che questa voce è relativa esclusivamente agli importi per la manutenzione delle strade quindi non si prendono in considerazione né il potenziamento dei percorsi su rotaia né il trasporto pubblico locale [la mappa delle spese di ogni comune]. In media, i comuni abruzzesi spendono 223,63 euro pro capite per la gestione delle strade. Un valore medio superiore rispetto a quello nazionale (177,97). Mediamente, le amministrazioni di Chieti elargiscono gli importi più alti (330,83 euro pro capite), seguiti da quelle dell’Aquila (203,48), Teramo (132,97) e Pescara (119,92). Il comune che registra le uscite maggiori è Lentella, in provincia di Chieti, con 4.376,58 euro pro capite. Seguono Schiavi di Abruzzo (Chieti, 3.988,83), Rocca Pia (L’Aquila, 2.028,20) e Fallo (Chieti, 1.897,24). Sono in tutto nove i comuni che riportano valori superiori ai mille euro pro capite.