TERAMO – Coraggio ed un pizzico di incoscienza: per fare calcio sono ingredienti necessari. Non è un caso che chi ha il “pallone” nel proprio destino è “pazzo” al punto giusto.

Lo sanno anche loro, i presidenti o i proprietari delle società: ne sono coscienti, vanno incontro ad impegni quotidiani suppletivi e spesso a problemi in più da dover affrontare e risolvere, a tante critiche e a pochissimi applausi, perché sono pochissimi i successi, ma lo accettano, magari non di buon grado, continuando a spendere soldi, più o meno tanti.

Perché lo fanno?

C’è la passione di mezzo come elemento indispensabile, ma c’è anche la voglia di mettersi in mostra, di uscire da quella strana forma di anonimato generale che il calcio ti permette, anche in poco tempo. Paradossalmente puoi essere il miglior imprenditore o professionista della zona, ma la popolarità che ti regala il mondo del pallone la ricorderanno tutti nel tempo.

E’ così che si spiega il fenomeno calcio a tutti i livelli, e da questa angolazione la provincia di Teramo sa abbondare, anche se non più nel mondo professionistico: sono due i clubs in Serie D: Pineto e S.N. Notaresco. Sono sette quelli di Eccellenza: Alba Adriatica, Castelnuovo Vomano, Giulianova, Nereto, Pontevomano, Santegidiese, Torrese e addirittura dodici in Promozione: Città di Teramo, Hatria, Favale, Fontanelle, Guardia Vomano, Mosciano S.A., Morro D’Oro, Mutignano, Montorio, New Club Villa Mattoni, Piano della Lente e Rosetana.

Un’analisi dei costi medi per ciascuna categoria limitata alle teramane? Non meno di 1,2 milioni per la Serie D, almeno 3,5 per l’Eccellenza e non meno di 5 milioni per le squadre di Promozione.

A voi le conclusioni.