PESCARA – “Fino a qualche giorno fa il fenomeno del continuo stillicidio di corse ferroviarie soppresse da parte di TUA (fenomeno per il quale persino la stessa Regione Abruzzo ha perso la pazienza minacciando più volte la risoluzione del contratto nei confronti di quell’impresa della quale risulta essere azionista unico!), veniva attribuito alla carenza di personale adibito alla condotta dei treni ovvero macchinisti e capitreno, una carenza che peraltro continua ad essere consistente e significativa anche oggi e nonostante i concorsi espletati.

TRATTA INIBITA E CORSE SOPPRESSE DA CINQUE GIORNI – Tuttavia la nuova vicenda che denunciamo con questo comunicato e che sta causando ormai da cinque giorni la soppressione di corse e l’interdizione della circolazione dei treni sulla martoriata tratta San Vito – Lanciano (quella, per inciso, nella quale si continua a viaggiare da anni e per motivi di sicurezza a velocità ridotta non potendo superare i 50 km/h), ha davvero dell’inverosimile e trae origine dal forte vento che ha colpito il litorale adriatico sabato scorso e che all’altezza del 9° chilometro, proprio nei pressi della Stazione di Lanciano, ha causato la flessione di un pioppo, peraltro di modeste dimensioni, che adagiandosi ha provocato danni all’impianto elettrico della tratta ferroviaria.

UN SEMPLICE GUASTO DA ORDINARIA AMMINISTRAZIONE – Oggettivamente e considerando che ci troviamo nel 2022, stiamo parlando di un guasto non particolarmente significativo, risolvibile in un lasso di tempo breve sia per quanto riguarda il taglio e la rimozione dell’albero (intervento prontamente garantito dal personale interno) ma anche per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. Invece proprio per questa riparazione tecnica, sono sorti i problemi, giacché la società di trasporto regionale, non dispone né di personale tecnico abilitato professionalmente a tali interventi (l’unico operatore previsto nell’organico non dispone delle complete abilitazioni per assicurare la riparazione) né tantomeno si è preoccupata di dotarsi di un contratto di assistenza con una società esterna in grado di preservare un pronto intervento con una tempistica funzionale all’immediato ripristino di un servizio pubblico cosiddetto essenziale. Per capire meglio di cosa stiamo parlando è come se, provando ad immaginare un guasto similare sulla linea ferroviaria Bologna – Bari , noi oggi ci trovassimo a distanza di cinque giorni dall’insorgenza del problema, a subire l’interruzione e la circolazione dei treni provenienti da nord e da sud dell’Abruzzo in attesa di fantomatici tecnici da reperire sul territorio nazionale in grado di risolvere l’arcano!

UN’AZIENDA CHE CONTINUA AD ESSERE AUTOREFERENZIALE A DISPETTO DI QUESTE MAGRE FIGURE – Purtroppo in questa impresa regionale quel cambio di passo che stiamo auspicando da tempo tarda ad arrivare. Un cambio di passo che, per quanto ci riguarda, significa avere un’impresa più dinamica, più propensa ad essere meno autoreferenziale e al tempo stesso più disponibile ad ascoltare le opinioni, le proposte e i suggerimenti che arrivano dal mondo esterno e soprattutto che non espongano i lavoratori a fare queste bruttissime figure che cozzano completamente con i tanti eventi molto spesso unicamente propagandistici tendenti a rappresentare un mondo e un’azienda leader che noi francamente stentiamo ancora a riconoscere.

Sarà pure stata un’ironia della sorte, ma è davvero sorprendente che nel giorno in cui un’impresa organizza un importante convegno coinvolgendo affermati player nazionali e in cui si parla di bus ad idrogeno, di transizione energetica, di ottimizzazione dei processi, di strategie e di miglioramenti tecnologici, questa stessa impresa, a causa di proprie inefficienze, incapacità e mancanza di programmazione, abbia dovuto disporre la completa chiusura di una tratta ferroviaria per un piccolo pioppo adagiatosi sul tracciato. Ancora un consiglio all’azienda: piuttosto che inviare un dipendente e per una settimana a Siviglia per un concilio sulla sicurezza nell’alta velocità, sarebbe meglio rimanere con i piedi per terra e pensare di assumere e formare tecnici onde evitare queste pessime figure” – Franco Rolandi – Segr. Gen.le Filt Cgil Abruzzo Molise –