TERAMO – Il nuovo anno scolastico è alle porte e FIAB Teramo torna a sollecitare le amministrazioni della provincia per l’istituzione delle strade scolastiche e per liberare gli spazi esterni, di pertinenza degli edifici per l’istruzione, dalle auto.
“Approfittiamo per augurare agli studenti e studentesse delle scuole di ogni ordine e grado – scrive il presidente FIAB Teramo, Gianni Di Francesco – un sereno anno scolastico, e torniamo a chiedere ai Comuni della provincia la creazione delle “zone scolastiche”, aree in prossimità della scuola, in cui è garantita una “particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente” (art. 3 comma 58-bis del C.d.S.), con chiusura, permanente o parziale, al traffico veicolare.
Per istituire una strada scolastica è sufficiente che il Sindaco emetta un provvedimento limitativo della circolazione, sosta o fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli (art. 7 comma 11 bis del C.d.S.).
Quanto sopra – continua Di Francesco – assicurerebbe una maggiore sicurezza per gli studenti e una migliore qualità dell’aria nell’intorno della struttura scolastica ed avrebbe, specie se associata ad altre iniziative come il pedibus o il bicibus, o ancora la promozione della mobilità pedonale e ciclistica per gli studenti più grandi, un enorme valore educativo.
Nonostante siano trascorsi due anni dall’introduzione delle strade scolastiche nel Codice della Strada – prosegue il presidente FIAB Teramo – questo provvedimento è stato adottato solo da poche decine di Comuni su un totale di oltre 8000. Si tratta di un numero irrisorio a fronte del valore in termini di sicurezza e salute per i nostri bambini, soprattutto se paragonato alle centinaia di strade scolastiche già realizzate in città europee come Londra (500), Parigi (170) e Barcellona (150).
Le strade scolastiche sono strumenti facilmente attuabili, normati e riconosciuti ovunque come indispensabili. L’inerzia da parte dei Comuni nell’istituirle ha purtroppo conseguenze molto pesanti: quotidianamente leggiamo di incidenti che accadono nei pressi delle scuole.
Chiediamo, quindi, che i Sindaci colmino il ritardo accumulato in questi due anni, ed emettano divieti di transito e parcheggio ad auto e moto di fronte alle scuole: bastano un’ordinanza, un cartello e una transenna; è necessario, inoltre, che i Dirigenti scolastici liberino da subito i cortili delle scuole dal parcheggio delle auto di personale e genitori, che sono un rischio quotidiano di tragedie e privano i più piccoli di spazi di gioco ed educazione all’aperto; che il Parlamento renda obbligatoria l’istituzione delle zone scolastiche davanti a ogni istituto, con chiusura al traffico e alla sosta delle macchine come minimo negli orari di entrata e uscita degli alunni mediante barriere fisiche; I Presidenti e Consiglieri di Regione facciano pressione a livello nazionale perché l’obbligo sia istituito.”
Un’appello che rimanda la memoria alla tragedia di L’Aquila, dove un’auto ha travolto il recinto di una scuola dell’infanzia uccidendo un bambino, ma anche a tante analoghe tragedie (basta fare una ricerca su google per rendersi conto del numero, impressionante, degli incidenti davanti alle scuole). Tragedie che, nell’immediato, suscitano commozione e sdegno ma, passato del tempo, cadono nel dimenticatoio senza che vengano presi provvedimenti risolutivi.