TERAMO – Il prossimo 12 settembre riprenderanno le attività didattiche nelle scuole della nostra regione, e alle fisiologiche difficoltà organizzative di ogni avvio di anno scolastico, si aggiunge l’ulteriore criticità denunciata dalle organizzazioni sindacali.
Mancano ben 256 insegnanti e questo deficit potrebbe pregiudicare seriamente lo svolgimento delle attività per l’anno in corso.
Come riferito anche dal segretario CISL Scuola Abruzzo e Molise, Davide Desiati, sul quotidiano Il Centro, c’è il forte rischio, tra un anno, di arrivare ad una scopertura di oltre il 25% dei posti a tempo indeterminato. A fronte di un dato leggermente più incoraggiante registratosi lo scorso anno, per la prossima annualità, quando saranno concluse le procedure concorsuali ed esaurite le graduatorie e i nuovi pensionamenti non reintegrati,
i posti a tempo indeterminato scoperti potrebbero essere anche più del 25%!
Un altro sintomo di forte malessere del comparto scolastico abruzzese si è visto anche con il sit-in promosso a Teramo dalle sigle sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e Snals, in protesta per il taglio del personale ATA, situazione che sta mettendo in difficoltà diversi istituti. È sufficiente riportare il dato di un’istituzione scolastica che, a fronte della richiesta di 15 collaboratori scolastici, di cui 8 indispensabili, ne abbia ottenuto soltanto uno.
È incresciosa anche la situazione delle sedi scolastiche, con criticità diffuse nelle province abruzzesi, specie a Pescara e Teramo, dove le sedi provvisorie e i turni doppi stanno creando da tempo disagio e conseguenti proteste. Un’altra situazione insostenibile è quella di Pratola Peligna dove l’edificio scolastico non risulta a norma, con la Provincia che, a soli dieci giorni dalla riapertura dei tre istituti ospitati al suo interno, non ha ancora trovato una soluzione sostenibile, tanto da potersi intravedere persino l’ipotesi dello spostamento di alcuni dei tre a Sulmona.
Per la lista Calenda-Terzo Polo la Scuola costituisce una delle priorità programmatiche. I numeri drammatici della dispersione e della disoccupazione giovanile segnano plasticamente la distanza dagli altri contesti europei e inevitabilmente dettano l’agenda dei lavori e delle urgenze. È necessario che si investano risorse per garantire un aumento significativo dei salari dei docenti, che si introducano forme di carriera per il personale della scuola e che si abbattano le percentuali di precariato tra docenti e personale ATA.