TERAMO – Probabilmente la scelta del campo di gioco per la stagione 2022-’23, almeno da parte della SSD Città di Teramo, è stata fatta ma non basta, nè basta la piena disponibilità della FC Bonolis, pronta anche a rivoluzionare il proprio calendario di impegni già assunti, pur di soddisfarne la volontà.

Che sia cosa acclarata va anche detto che, nella tarda mattinata odierna, c’è stato un sopralluogo della società biancorossa per valutare, intanto, il tipo d’intervento, necessario e celere, per attrezzare una tribuna che possa ospitare qualche centinaio di tifosi del Diavolo sulle gradinate, ma non basta. L’ostacolo più arduo da affrontare e da superare viene dato dai motivi di odine pubblico, per i quali deciderà esclusivamente la Questura.

E’ chiaro che soltanto a margine di linee operative sicure e che non incontrino resistenze postume, si potrebbe dare il là a quella che va considerata essere la “prima scelta”: l’Acquaviva, appunto.

Considerazione finale: cos’altro deve pagare questa città dopo i fatti ultimi? Ha perso il calcio professionistico che era suo non per grazia ricevuta, ha perso una proprietà esclusiva dopo poco più di due campionati, l’ha persa in toto negli otto mesi successivi. Oggi, oltre a sentirsi pure “indesiderati” da taluni, è alla disperata ricerca di un campo da gioco, nella consapevolezza che individuarlo non sarà semplice. Intanto il glorioso “Comunale” resta in stato comatoso ed il “Bonolis” è come se non esistesse…