TERAMO – Si augura che il Teramo Calcio Srl ce la faccia a superare tutte le difficoltà del momento e riesca a proseguire nella propria attività calcistica.

E’ convinto che nel futuro, qualunque esso sia, anche con l’attuale proprietà, la base societaria debba comunque essere ampliata.

Non disprezza, anzi apprezza, l’operato della SSD Città di Teramo, che non necessariamente dovrà ripartire da una cancellazione-bis, anzi potrebbe e dovrebbe rappresentare una costola di un assetto immediatamente successivo, pronta a fare calcio anche con l’attuale S.r.l., magari acquisendo quote del club.

Lui si immagina parte attiva del nuovo progetto, non istituzionalmente ma anche marginalmente, perché Luciano Campitelli è il migliore tra tutti nel reperire fondi: lo ha fatto per un’eternità e non è casuale che altri lo cerchino, anche se a puro titolo amicale.

Il suo cuore però è teramano, del Teramo calcio, e da questa angolazione, pur con i suoi errori (e chi no ne fa di grandi o di grandissimi nella vita? – ndr-), nessuno può metterlo in discussione.

Ecco allora che, dalla “sua” Canzano o in riva all’Adriatico (non a Giulianova – ndr-), segue gli eventi: li elabora ed a qualcuno illustra anche le possibili soluzioni. Di quel “credo futuro” eravamo a conoscenza da tempo, ma aveva sempre avuto i connotati del semplice pourparler, che meritava rispetto e che doveva restare una chiacchierata tra amici e basta.

Fino a quando?

Fino a pochi minuti fa, quando il presidente della serie B conquistata sul campo e poi tolta per una clamorosa leggerezza nell’indimenticabile anno 2015, quello che riprovò a vincere l’anno successivo sconquassando le casse sociali del Teramo Calcio, che era di sua proprietà, non è riuscito a restare immobile.

Si è allora incontrato con il Sindaco della città Gianguido D’Alberto (pare al Costa Verde di Giulianova – ndr -), e gli ha riferito quel che si potrebbe tentare di fare in pochissimi giorni, andando via speranzoso.

Cosa si potrebbe fare? Creare una struttura forte o anche rinforzare il Teramo Calcio Srl, con l’ingresso della “costola” SSD Città di Teramo e di altri 4 o 5 imprenditori che lo seguirebbero per l’auspicata “ripartenza biancorossa”.

Anche, eventualmente, dalla quarta serie nazionale.