ROSETO DEGLI ABRUZZI – Come annunciato nei mesi scorsi, Roseto sarà destinata ad ospitare una Casa di comunità HUB, Ma i dubbi sui servizi erogati, sulla tipologia di prestazioni e sulle dimensioni della struttura ancora non sono stati fugati dall’amministrazione Nugnes.
“È giunto il momento di fare chiarezza sulla rimodulazione dell’offerta sanitaria del nostro Comune. Chiediamo pertanto che venga convocato un Consiglio comunale straordinario in cui Sindaco, Assessore regionale con delega alla Salute e governance della ASL teramana spieghino ai cittadini che tipo di struttura verrà realizzata sull’area di Piazza Marco Polo” esordisce così il presidente di “Siamo Roseto” Simone Aloisi.
La questione affonda le sue radici negli anni passati. Le precedenti amministrazioni avevano portato avanti un dialogo incessante con i vertici dell’Azienda Sanitaria Locale per dotare il comune di un nuovo Distretto Sanitario di Base – DSB.
Nel 2019, grazie anche alla firma di un protocollo d’intesa, sembrava si fosse giunti alla fine dell’iter, fermo restando poi la battuta d’arresto della procedura seguita alla prematura scomparsa dell’ex direttore generale Roberto Fagnano.
Oggi, a distanza di più di 3 anni, il sindaco Nugnes non parla più di distretto, bensì di Casa di comunità HUB. In cosa si traduca tuttavia questa nomenclatura non è dato saperlo. Eppure i rosetani hanno bisogno di conoscere i contenuti di un presidio sanitario indispensabile per la nostra comunità perché i dubbi su un eventuale ridimensionamento ci sono tutti.
Anche perché, da un’attenta lettura del testo del Decreto del Ministero della Salute n.77 del 2022 che riforma l’assistenza territoriale del Servizio sanitario, si evince che il distretto continua ad essere un’articolazione prevista e disciplinata nella sua composizione, mentre la Casa di comunità funge da mera componente del distretto.
La costruzione delle Case di Comunità interesserà tutto il territorio nazionale ma questo non può giustificare una sua sostituzione al distretto nel nostro Comune.
Ricordiamo infatti che la nostra Città è la seconda realtà della provincia e pertanto non è ammissibile che le venga sottratta la presenza del Distretto, vista anche la distanza che intercorre con i presidi ospedalieri di Atri e di Teramo.
Il sindaco Nugnes ha il dovere di spiegare se il Distretto Sanitario di Base verrà dirottato su qualche altro Comune della costa, decisione che annullerebbe di fatto tutti gli sforzi compiuti negli anni passati per assicurarne la permanenza a Roseto. Se così fosse questo significherebbe che la nostra cittadina perderà il presidio in funzione della realizzazione di una struttura di minori dimensioni capace di garantire solo una parte dei servizi rispetto a quelli propri di un distretto.
“I cittadini rosetani hanno il diritto di essere informati correttamente sull’epilogo di questa vicenda sulla quale aleggia l’ombra di una scelta che penalizzerà fortemente il nostro territorio” aggiunge Aloisi. “Il venir meno della presenza del Distretto Sanitario di Base sarebbe un duro affronto per tutta la nostra comunità e per quanti finora hanno potuto fruire dei servizi erogati dal presidio sanitario esistente” conclude Aloisi.
C’è quindi urgenza di convocare un Consiglio comunale straordinario in cui il sindaco Nugnes fornisca una risposta che sia la più chiara possibile in modo da fugare definitivamente ogni tipo di dubbio sul fatto che Roseto non venga privata definitivamente della presenza del Distretto Sanitario di Base in favore di qualche Comune limitrofo della costa.