ROSETO DEGLI ABRUZZI – Continuano gli appuntamenti nei circoli Arci per il sostegno della nave battente bandiera italiana “Mediterranea”.
Dopo gli appuntamenti di Giulianova e Teramo, domani venerdì 7 dicembre dalle ore 22,00 avrà luogo la terza serata di raccolta fondi presso il Circolo Culturale Chaikhana di Roseto degli Abruzzi in via De Amicis n°13 che ospiterà il concerto di Antonello Recanatini, voce e chitarra dei “Pre-Cog in the bunker”, che verrà aperto dal collegamento via Skype diretto con i volontari della nave.
Parte del ricavato sarà devoluto al progretto “MEDITERRANEA SAVING HUMANS” unica nave italiana a fare monitoraggio in mare.
Antonello Recanatini (Sci-Fi, Folk-Punk) Voce e chitarra dei Pre-Cog in the bunker, videomaker e songwriter che, nel corso degli anni ci ha conquistato con l’umanità dei suoi testi ed il suo modo assolutamente originale di affrontare la forma canzone, trattata con una semplicità che parla molto più di eleganza e minimalismo, oltre che di un’idea che è…capace di unire letterarietà (P.K.Dick, I. Asimov) ironia e profondità.
L’iniziativa è inserita nella campagna nazionale Arci Più Cultura Meno Paura.
COS’È MEDITERRANEA? Mediterranea è una piattaforma di realtà della società civile arrivata nel Mediterraneo centrale dopo che le ONG, criminalizzate dalla retorica politica senza che mai nessuna inchiesta abbia portato a una sentenza di condanna, sono in gran parte state costrette ad abbandonarlo.
Mediterranea ha molte similitudini con le ONG che hanno operato nel Mediterraneo negli ultimi anni, a partire dall’essenziale funzione di testimonianza, documentazione e denuncia di ciò che accade in quelle acque, e che oggi nessuno è più messo nelle condizioni di svolgere.
Al tempo stesso, Mediterranea è qualcosa di diverso: un’ “azione non governativa” portata avanti dal lavoro congiunto di organizzazioni di natura eterogenea e di singole persone, aperta a tutte le voci che da mondi differenti, laici e religiosi, sociali e culturali, sindacali e politici, sentono il bisogno di condividere gli stessi obiettivi di questo progetto, volto a ridare speranza, a ricostruire umanità, a difendere il diritto e i diritti. Quella di Mediterranea è un’azione di disobbedienza morale ma di obbedienza civile. Disobbedisce al discorso pubblico nazionalista e xenofobo e al divieto, di fatto, di testimoniare quello che succede nel Mediterraneo; obbedisce, invece, alle norme costituzionali e internazionali, da quelle del mare al diritto dei diritti umani, comprese l’obbligatorietà del salvataggio di chi si trova in condizioni di pericolo e la sua conduzione in un porto sicuro se si dovessero verificare le condizioni.