Passeggi in questi giorni nel centro di Roma e sembra Atlantide. Un mondo di peones, big, ex big, sedicenti big, che avvista la scomparsa dalle scene. Aspettano la risacca che li riporterà alla vita di prima, senza politica e senza lauti gettoni. Il colpo, stavolta, sarà più forte, per tutti: ci sono meno seggi in palio. Stabiliranno tutto la segreterie dei partiti. E tutti sono in fila con un rosario in mano, sperando, pregando, leccando. Eccoli gli onorevoli, sono li, pranzo fisso da “Santovino” in attesa di incontrare il leader, pollice su o giù.
Complici di una mattanza asimmetrica della rappresentanza, di un colpo mortale alla democrazia parlamentare sull’altare del populismo, i cittadini hanno inferto un colpo che ha tagliato il numero dei parlamentari da 630 a 400 deputati, da 315 a 200 senatori. E così l’Abruzzo passerà da 14 a 9 deputati e da 7 a 4 senatori. Accadrà anche che per la Camera sparirà il collegio uninominale di Teramo smembrato e accorpato a PE/AQ. In più sparisce per il Senato il collegio uninominale di Chieti-Pescara e Teramo-L’Aquila, a favore di un unico bacino elettorale.
Teramo viene smembrata elettoralmente e utilizzata solo quale mero riempitivo alla Camera dei Deputati per far quadrare i conti nei collegi di Pescara e L’Aquila. La rappresentanza teramana (come quella di Vasto) rischia con questo nuovo assetto di essere spazzata via: I biglietti per Roma saranno la metà rispetto al passato, e per di più gli aspiranti onorevoli teramani dovranno compiere una sorta di miracolo, per ottenere voti in altre province, e in primis a Pescara, che ha un peso demografico ed elettorale schiacciante. Il loro orto elettorale, coltivato con cura negli anni, sara’ troppo piccolo, inserito nelle nuove praterie del consenso.
Nessuno sembra avere interesse fino a questo momento e se ne capisce il motivo. Un referendum che taglia i parlamentari piace. Ricordate la massa imbufalita che sembra come indiavolata sui social. Con questa riforma ogni cittadino risparmierà ben 50 centesimi. Quasi un caffè. Eddai su, ci sono motivi per gioire. Non sentiremo più parlare di CCC, CPP, PPP, PUPUPU, Comunisti, Fascisti, tutto ciò che è sotto il 5% non avrà più rappresentanza nelle istituzioni nazionali, non esisterà più se non perdendo la propria identità. Secondo me è sbagliato. Ma oggi più che mai dopo la vicenda Draghi è difficile sostenere che si è contro il taglio dei parlamentari. La rabbia bavosa è aumentata contro la democrazia parlamentare e il sistema democratico. Che sarà imperfetto ma resta il miglior sistema di tutela della libertà di espressione e rappresentanza. Noi vogliamo una “democrazia vera”. Salvo poi votare liberamente ladri, banditi, inquisiti, cocainomani, troie, quando e se pensiamo che possano fare il nostro interesse. Noi vogliamo una “politica onesta” è giù tutti nella cagnara qualunquista sui costi della politica. Dimenticando o fingendo di non sapere che i veri costi sono quelli legati agli sprechi, figli delle ruberie in tutti gli ambiti, dove tutti vorrebbero mettere le mani. Noi tutti vogliamo politici competenti. A chiacchiere. In una enfatizzazione del qualunquismo, in cui trionfa la tronfia ignoranza, rendendo ogni discussione sterile. Quindi evitiamo di farla. Dei problemi o benefici della riforma che priverà la nostra città di rappresentanti in parlamento in realtà non gliene frega niente a nessuno. Viva l’Italietta. Andiamo avanti.
Come sanno in pochi – non trattandosi di materia abitudinaria di Non è la Durso – un minor numero di eletti, rischia, di porre uno sbarramento quasi invalicabile per i partiti più piccoli. L’Abruzzo che eleggerà 4 senatori, avrà una rappresentanza limitata ai due /tre partiti maggiori, trasformando il Parlamento in una Camera elitaria in cui saranno rappresentate le grandi città, ma dove non saranno rappresentati i cittadini delle piccole province come Teramo, che, in futuro, si dovranno scordare la conoscenza diretta di un parlamentare o la sua presenza sul territorio, per rappresentare e tutelare il territorio. Voi mi direte: ma neppure oggi ci sono dei parlamentari che vivono, conoscono e tutelano il territorio. Per dare un ordine di grandezza, saranno 100 i milioni che si risparmieranno. La domanda è: 100 milioni sono troppi per la nostra democrazia ? Certamente sono troppo per quattro sgallettate che sembrano in una perenne sfilata di moda, con nasi e labbra rifatte, e per alcuni noti cocainomani noti a tutti, faccendieri, ignoranti e qualche balordo. Che ci rappresentano . Perché votate da noi.