TERAMO – E’ vero che la squadra appartenga alla città, ma non la proprietà, che varia nel tempo. Tra Cerulli, Malavolta e Campitelli durò decenni e decenni, mentre per l’ex presidente della squadra di calcio della nostra città poco più di due mentre per l’attuale proprietà è in corso un “triste” governo.
Anche l’immediato futuro, pertanto, è nelle mani del Gruppo Ciaccia: chiedo loro a titolo personale, da giornalista che segue i biancorossi dal 1979, di farsi da parte, di rinunciare al Tar e di permettere alla città di provare a ricostruirsi un futuro diverso, alternativo.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto alle ore 12:00 incontrerà la stampa; gli ribadirò di provare a convincervi che non esistono più le condizioni per condividere il “progetto Teramo“, proprio a lui che vi ha riservato, giustamente, il massimo della fiducia, coinvolgendo la città con atti concreti nel momento di maggiore bisogno per il club.
Adesso basta: non sono mutate le personalissime convinzioni sulle persone e su Massimo Chierchia in particolare, ma la storia: anche quelle meno belle o bellissime hanno una fine, anche anzitempo e per cause indotte. E’ questo il momento.
Date tempo utile alla città di provare a rimettere in piedi qualcosa che sappia di calcio, senza Tribunali o sentenze varie (peraltro preannunciate dalla FIGC – ndr -).
Ve lo chiedo nella consapevolezza d’andare oltre ogni analisi che compete comunque a voi, a chi ha investito soldi e risorse e che saprebbe comunque gestirsi anche il futuro del post-pallone.
(la foto è pubblicata nel profilo del prof. Elso Simone Serpentini)