TORTORETO – Il 30 giugno 2022 al primo Consiglio comunale di Tortoreto, il Sindaco Domenico Piccioni ha inteso con atto proprio affidare la delega all’Urbanistica al Consigliere di maggioranza Massimo Figliola. Si badi bene: Consigliere e non Assessore.
L’art 45 dello Statuto del Comune di Tortoreto è chiaro ma con questa maggioranza soffre di interpretazioni fantasiose e, a nostro giudizio, di forzature ermeneutiche di comodo.
L’articolo in questione infatti riconosce al Sindaco la facoltà di affidare con atto proprio ad un Consigliere un compito specifico, non quindi una delega generale e, a fortiori, il Sindaco deve altresì definire e quindi specificamente indicare il modo di attuazione nonché i termini di esercizio dello specifico incarico affidato al Consigliere.
La Delega all’Urbanistica, per la prima volta nella legislatura comunale di Tortoreto, è stata data ad un Consigliere e non ad un Assessore con ciò in violazione di due principi che reggono e sorreggono al buon andamento della P.A.; in primis con tale atto di delega il Sindaco ha frustrato garanzie statutarie poste a baluardo del principio di speditezza e di economia anche procedimentale della P.A. dal momento che il Consigliere non fa parte del potere esecutivo, non entra mai in Giunta e pertanto, la delega all’urbanistica al Consigliere Figliola rallenta ed anzi zavorra non poco le decisioni dell’esecutivo.
Oltretutto, sotto il profilo meritorio si rileva che l’urbanistica è un settore che in modo incisivo, continuo e capillare tocca i bisogni quotidiani dei Tortoretani e quindi, opportunamente e responsabilmente il Sindaco avrebbe dovuto ponderare meglio prima di affidare la delega di che trattasi ad un Consigliere.
Nel corso del primo Consiglio comunale Libera D’Amelio – Consigliere Capogruppo di Tortoreto Più e Segretario Cittadino di Azione – ha mosso rilievi critici alla decisione assunta dal Sindaco il quale pur se sollecitato a favorire motivazioni sulla sua scelta si è sbrigativamente rifugiato in una laconica quanto sbrigativa risposta: «E’ scelta mia personale a una persona a cui va la mia massima fiducia», ha detto il primo cittadino riferendosi a Figliola.
Non si vuole certo entrare nelle scelte meritorie che motivano il Sindaco a dare fiducia ad un Consigliere piuttosto che ad un altro, resta il fatto che la Cosa Pubblica ha percorsi che difficilmente conducono ad anfratti motivazionali a caratura personale; o per meglio dire il cittadino si aspetta che ciò non accada mai.
Intanto, si aspetta fiduciosi che venga svelata la ragione di fatto, di merito, di diritto e di interesse pubblico che ha condotto il Sindaco ad affidare la Delega all’urbanistica al Consigliere Figliola e non ad un Assessore.
E’ un dovere per l’opposizione mettere in evidenza tali aspetti ed è dovere del Sindaco chiarire per non alimentare il legittimo sospetto che questa ripartizione non risponda a logiche di interesse pubblico, ma solo a equilibri di maggioranza finalizzati a non scontentare l’area di Fratelli d’Italia che non fa capo a D’Annuntiis. Del resto una delega assessorile avrebbe sbilanciato troppo l’esecutivo verso il partito della Meloni, con questo maquillage invece si attribuisce a un semplice consigliere una delega pesante che di fatto rischia di rimanere paralizzata. Ma almeno il Sindaco Piccioni avrà salvato i suoi equilibri col partito. Poco importa se rimarrà ingessato un comparto portante dell’azione amministrativa.
La maggioranza ha avuto difficoltà anche a motivare al Consigliere Del Sasso Martina il motivo per cui erano presenti atti non afferenti una delibera di Giunta che doveva essere ratificata in Consiglio.
Si spera che maggiore riguardo verrà assicurato in futuro dalla Maggioranza non solo all’opposizione che legge e studia le carte ma soprattutto ai Cittadini.