TERAMO – Se non seguissimo giornalmente le vicende del Teramo Calcio, non saremmo nella condizione di poter asserire con certezza che tutte le vicissitudini ultime siano sempre passate, anche soltanto per conoscenza, dalle parti del Sindaco Gianguido D’Alberto. Giocoforza è lui che benedisse il passaggio gestionale del Bonolis all’attuale governo (e non credemmo, né crediamo, ai salti di gioia della Cantagalli Appalti), è lui che ricevette nel Parco della Scienza la nuova proprietà ed è sempre lui che continui, giustamente e rigorosamente, ad attenersi al rispetto delle leggi riguardo all’oramai famoso Pef per quell’impianto comunale, ancora gestito da una società privata.
Inevitabilmente il primo cittadino di Teramo “ci sta dentro” con le mani e con i piedi. Apprezziamo non poco il suo moto perpetuo nel darsi da fare, passato anche per strade indotte e per imprenditori dei quali non si sono mai fatti i nomi o che si siano fatti fuori tempo massimo: è il caso di Raffaele Tartaglia. Crediamo che per lui il “problema Teramo” sia uno dei più spinosi e quotidiani con i quali ha a che fare da tempo, anche da troppo tempo. Nell’incredibile silenzio tombale della società e di Giuseppe Spinelli, ascoltarlo assume contorni di particolare interesse.
– Sindaco dinanzi alla situazione del Teramo che farà nei prossimi 7 giorni?
Il prossimo futuro sarà condizionato dal verdetto di Lunedì, in occasione dell’ultimo grado di giustizia sportiva. Sarò operativo per altro e per interlocuzioni diverse soltanto nel post; adesso è giusto credere ed attendere con fiducia il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni
– Crede davvero al fatto che il Teramo possa salvare la Lega Pro?
Ci credo e ci dobbiamo credere tutti. Non conosco le strategie della difesa ma immagino che abbiamo vagliato bene e nei dettagli ogni aspetto, anche il più marginale
– Non le sembra anacronistico il fatto che si andrà al Collegio di Garanza con una “promessa d’acquisto” pure condizionata?
Rispetto a ieri va valutata con attenzione la prospettiva data soprattutto dalla continuità aziendale, che in Lega Pro ha un valore non secondario. Non si dimentichi che fino a pochi giorni fa era cosa impossibile da poter poggiare sul tavolo delle certezze
– Ha mai parlato con Giuseppe Spinelli?
No, non ho mai avuto modo di farlo, ma non sono certamente io l’interlocutore più indicato, almeno in questa fase
– Ha mai avuto certezze dall’attuale 60% sul fatto che sarebbe pronto a fare anche la serie D?
Che ci sia la volontà di fare calcio a Teramo mi è stato ribadito più volte, ma probabilmente non basta solo quella ed occorre anche altro per il futuro
– Chi resta con i piedi in terra o è meno ottimista prevede che lei dovrà redigerlo quel il Bando per chiedere la Serie D: è pronto? Non teme i tempi?
Ci sono troppi punti interrogativi legati a questa domanda, troppi se… Di certo studio il da farsi ed approfondisco. I tempi preoccupano, è vero, ma anche altrove, negli anni, le tempistiche sono state più o meno analoghe
– Esistono le condizioni per avere una società alternativa a questa e composta da dirigenti del territorio?
Lo vedremmo da lunedì prossimo
– Le va di parlare dell’ex presidente della squadra di calcio della nostra città?
Aspettiamo lunedì prossimo; adesso remiamo tutti in una sola direzione