L’AQUILA – Le pratiche e gli strumenti adottati nell’ambito della ricostruzione post–sisma nei territori dell’Italia centrale come possibile modello per una riforma della pianificazione. Se ne è discusso all’Aquila, all’Auditorium del Rettorato del GSSI, al convegno nazionale ‘Semplificazione e governo del territorio. La pianificazione territoriale e urbanistica alla prova del PNRR’, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica. Tra i partecipanti, assieme a esperti e istituzioni tra cui quelle coinvolte nella ricostruzione, il commissario straordinario del sisma 2016 Giovanni Legnini. Roberto Mascarucci, presidente di INU Abruzzo e Molise e coordinatore del convegno, ha detto che le “procedure urbanistiche tradizionali potrebbero per alcuni aspetti risultare di impaccio per l’attuazione del PNRR, visti i tempi stringenti. La collaborazione dell’INU con il commissario straordinario ci ha dato lo spunto di approfondire la possibilità di replicare le buone pratiche di semplificazione emerse nel processo di ricostruzione dell’Italia centrale a beneficio della pratica urbanistica, nell’attuazione del Piano Piano nazionale di ripresa e resilienza ma anche in senso generale: le nostre elaborazioni confluiranno nella discussione che porterà il Congresso nazionale dell’INU, in programma a Bologna dal 17 al 19 novembre, a mettere a punto una proposta di nuova legge di principi sul governo del territorio”.

Il convegno dell’Aquila è stato preparato da una serie di incontri di approfondimento coordinati nelle settimane scorse da Francesco Domenico Moccia, Stefano Stanghellini e Simone Ombuen. Mascarucci ha sottolineato i valori di base a cui ispirare gli interventi di semplificazione, in particolare tenendo conto dell’essenzialità e della sostenibilità dell’azione amministrativa e scongiurando la banalizzazione. Legnini, ricordando che il PNRR attraverso il fondo complementare nei territori dei sismi 2009 e 2016 si trova a uno snodo cruciale visto che la fase è quella della pubblicazione dei bandi degli 849 progetti per le quattro regioni coinvolte, ha notato che “l’approccio urbanistico tradizionale pone la questione del superamento di vecchie logiche nella direzione della pianificazione strategica”.

Michele Talia, presidente dell’INU, ha concluso i lavori, ricordando la necessità di salvaguardare gli strumenti di pianificazione e programmazione, che costituiscono garanzie per i territori e le popolazioni coinvolte e permettono di disporre gli investimenti secondo visioni e logiche unitarie.