TERAMO – Tanto rumore per nulla! L’incontro “La messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso: scenari di intervento” tenutosi ieri a L’Aquila, organizzato dalla struttura Commissariale, è stata la classica “montagna che ha partorito il topolino”.
Va, innanzitutto, stigmatizzato che si è cercato in tutti i modi di tener la società civile lontana persino dal perimetro del sito in cui si svolgeva l’incontro: degli oltre 50 iscritti del Comitato Azione Popolare che avevano raggiunto il Capoluogo per assistere all’incontro, alla fine, con molte difficoltà – ed anche per l’intervento del Sindaco di Teramo – sono stati ammessi alla conferenza solo due delegati.
Nel merito, l’incontro è stato ampiamente deludente per le aspettative delle centinaia di migliaia di abruzzesi che, ogni giorno, utilizzano acqua a concreto rischio di contaminazione.
Oltre ai saluti istituzionali ed alle conclusioni politiche, i partecipanti hanno potuto ascoltare una relazione geologica (che non ha affrontato il problema del potenziale inquinamento dell’acquifero) nonchè l’esposizione di uno studio preliminare, talmente teorico che, considerato il curriculum del Commissario Gisonni, non avrà richiesto più di 15 giorni per la sua preparazione e che prevede un periodo di circa 48 mesi per la progettazione e circa ulteriori 10 anni per la realizzazione degli interventi che saranno ritenuti necessari. Nulla di più è emerso dall’incontro.
Nulla, solo ad esempio, in ordine alla rimozione delle 2300 tonnellate dì sostanze tossiche e cancerogene stoccate all’interno dei laboratori dell’INFN e sulla conseguente bonifica del sito. Nulla.
L’unica evidente funzione dell’incontro è stata quella che può desumersi dalla celeberrima frase del conte zio nei Promessi Sposi “troncare sopire … sopire troncare”!
Il Comitato Azione Popolare, nel suo piccolo non abbasserà la guardia, vigilerà affinché ciascuno faccia il proprio dovere nel minor tempo possibile; se necessario, continuando a segnalare alla Magistratura tutte le azioni ed omissioni atte a creare pericolo per la salute dei cittadini abruzzesi.