TERAMO – Forse un quadro meno articolato lo abbiamo, nel momento in cui abbiamo ascoltato telefonicamente il patron Davide Ciaccia.
Cosa accadrà – Alla luce della piacevole novità di giornata proveniente dal Tribunale di Roma, il Gruppo aziendale facente capo a Giuseppe Spinelli ha convocato la propria assemblea dei soci nel corso della quale ha verbalizzato, o verbalizzerà prestissimo, l’acquisizione del 60% delle quote del Teramo Calcio, oltre alla sistemazione di ogni altro atto necessario all’iscrizione nel prossimo campionato di Lega Pro (quindi indice di liquidità e continuità aziendale). Verrà posta una condizione: che Serie C sia al termine dei prossimi gradi di giudizio. Volgarmente si andrà a chiedere un’iscrizione a tempo, quello strettamente necessario per gli adempimenti che seguirebbero il solo esito benevolo.
Una possibilità diversa? – Potrebbe essere quella del Tar Lazio, se ribadisse che lo status della Lega Pro sia identico (come in realtà è) alla Serie A.
Sviluppi futuri – Senza dimenticare che sino a stamane la società biancorossa era bloccata anche nel poter cedere le quote, crediamo comunque poco nell’iscrizione a tempo. Forse è più corretto prendere coscienza del fatto che, viste le volontà del futuro presidente Giuseppe Spinelli e dell’attuale 60% della proprietà, che tendono comunque a salvaguardare il numero di matricola del Teramo Calcio, il 920812, inevitabilmente potrebbero spalancarsi le porte della Serie D.
A quel punto bisognerà farsene una ragione, consapevoli del fatto che il Teramo Calcio non soltanto non acquisirà titoli sportivi terzi e non sarebbe retrocesso sul campo, ma per “strane” vicende societarie che non hanno registrato quell’univocità d’intenti che la città avrebbe meritato.