TERAMO – Quello di oggi resterà un giorno indimenticabile, per sette famiglie di Colledara, assegnatarie degli alloggi della palazzina Ater di via San Paolo a Colledara. Perché oggi, con la consegna ufficiale dei lavori, avvenuta alla presenza della Presidente dell’Ater Maria Ceci, che ha invitato il Sindaco Manuele Tiberii ad essere presente, apre il cantiere che consentirà a quelle famiglie di poter rientrare nelle loro abitazioni, che saranno le stesse solo nella definizione geografica, visto che l’intero edificio sarà sottoposto ad un importante lavoro di risanamento strutturale e miglioramento sismico.
Duramente colpito dal terremoto, quel palazzo riportò infatti “…danni elevati sulle tamponature e i tramezzi del piano terra e del primo piano, nonché danni medio-gravi sulle tamponature e le tramezzature del secondo piano” ricorda il Presidente Ater Maria Ceci e prosegue “In sede di perizia, venne accertato anche un “…danno consistente in lesioni capillari su alcuni elementi strutturali (pilastri), lesioni all’interfaccia tra le tamponature e gli elementi dei telai in cemento armato diagonali e lesioni diagonali e distacchi delle tramezzature del vano scala”.
Danni che, come si può facilmente evincere, hanno preteso un’attenta e minuziosa opera di progettazione dell’intervento, con una serie di necessarie interlocuzioni tra l’iter, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e il progettista, per definire un progetto che non solo sanasse il danno provocato dal terremoto, ma anche mettesse quel palazzo al riparo da altri, futuri eventi sismici.
«Come abbiamo più volte ripetuto, la nostra missione non è soltanto quella di restituire una casa agli inquilini sfrattati dal terremoto, ma quella di garantire la loro sicurezza – spiega la presidente dell’Ater, Maria Ceci – i nostri cantieri, come quello che abbiamo avviato oggi a Colledara, non mirano a guarire le ferite del passato, ma vogliono costruire le fondamenta del futuro, restituendo alle famiglie, come mi piace ricordare, non uno spazio nel quale abitare, ma una casa nella quale vivere».
I lavori, che prevedono una spesa di oltre 750mila euro, risaneranno completamente questo edificio, costruito 36 anni fa, restituendo alle famiglie di Colledara costrette ad allontanarsi dopo il terremoto, la possibilità di riappropriarsi degli orizzonti familiari.