Il NAS di Pescara ha ispezionato un frantoio sito nella provincia di L’Aquila. Al termine del controllo i militari hanno segnalato all’autorità amministrativa il proprietario della struttura per aver: mantenuto in esercizio l’opificio in precarie condizioni igienico-sanitarie; omesso di munire le cisterne per lo stoccaggio dell’olio sfuso; omesso di aggiornare i registri dell’olio e di attuare le procedure di rintracciabilità aziendali; attivato un laboratorio di confezionamento olio in assenza della prescritta comunicazione all’autorità competente ai fini della registrazione.
Il Dirigente del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della A.S.L. Avezzano-Sulmona-L’Aquila, intervenuto sul posto su segnalazione dei Carabinieri, ha disposto: la sospensione immediata dell’attività di confezionamento e lavorazione dell’olio di oliva; il divieto di commercializzazione e la distruzione di 2.000 litri di olio d’oliva e 25 quintali di grano completamente privi delle indicazioni relative alla loro tracciabilità. Il valore dell’attività inibita, comprensivo degli alimenti distrutti, ammonta a oltre un milione di euro.