L’AQUILA – “Quando abbiamo ideato la lista ’99 L’AQUILA’ ci ha guidato lo spirito sportivo, abbiamo pensato al lavoro di squadra che è indispensabile per vincere le partite, soprattutto quelle della vita. Mi è sempre piaciuto immaginare la vita come una competizione sportiva, dove l’importante è partecipare con tutta la propria passione ed energia. Un po’ come nello sport, si raggiunge un traguardo solo con determinazione e sacrificio e solo lavorando insieme. Lo sport non è quindi sinonimo di passatempo ed attività minore, ma è una parola chiave. E’ cultura, è un ‘valore’ fondamentale in primis per l’educazione ed il benessere individuale, ma anche per lo sviluppo dell’immagine della città e il conseguente afflusso turistico, per integrare il progetto sportivo in uno scenario di azioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita”. L’intervento è del segretario regionale PSI, Gianni Padovani, candidato della lista ’99 L’Aquila’ a sostegno di Stefania Pezzopane.
“Negli anni dell’Amministrazione uscente, L’Aquila ha purtroppo smarrito la dimensione valoriale dello sport. Ci siamo fregiati del titolo di ‘Città Europea dello Sport 2022’ – continua Padovani – un riconoscimento rimasto vuoto che non ha assunto alcun significato di cambiamento. Basti pensare che nell’anno del riconoscimento non siamo in grado di ospitare un evento nazionale/internazionale negli sport indoor (al chiuso): dal basket, al tennis, alla pallavolo, al calcio a 5, al nuoto ecc. E non possiamo dare l’opportunità alle Associazioni o Società sportive locali, che ne hanno la possibilità, di partecipare a campionati nazionali degli sport sopraelencati per mancanza di un’adeguata impiantistica sportiva. Nulla di fatto! A partire dallo stato imbarazzante del Palazzetto dello Sport per continuare con il PalaJapan, il Parco Urbano di Piazza d’Armi, lo Stadio Fattori, VerdeAqua…solo per citare le più gravi incompiute! E voglio stendere un velo pietoso sullo stato degli impianti scolastici, dato che la maggior parte delle scuole patisce da 13 anni la sistemazione in MUSP inadeguati e provvisori. E cosa dire delle decine di associazioni ed operatori privati (soprattutto gestori di palestre) che, nei due anni di acuta pandemia, hanno visto quasi azzerati i loro ricavi ed incrementati i costi per sanificazioni, oneri vari, ecc.! Quale aiuto concreto hanno avuto dal Comune dell’Aquila? Purtroppo nulla! L’elenco potrebbe continuare, ma basti dire che il ruolo di regista e protagonista del Comune nella promozione dello sport, agonistico e non agonistico, non si è proprio visto, a parte la solita ‘pioggia’ di comunicati stampa”.
“Faremo noi di ’99 L’AQUILA’, con Stefania Pezzopane sindaca, una politica vera di promozione dello sport, è il mio primo impegno! Lo faremo con la redazione di un ‘Piano Strategico dello Sport’ coerente al nuovo ‘Piano Regolatore Generale’ dove andremo a disegnare la città del futuro. Un percorso che deve essere ‘guidato’ dalla nuova Amministrazione, finalizzato a risolvere le strutturali carenze nell’impiantistica sportiva – dichiara il candidato –. Un percorso che deve proseguire con una mappatura della pratica sportiva: conoscere il livello di utilizzo degli impianti al fine di una progettazione condivisa. Individuare nuovi modelli di gestione innovativa per favorire il coinvolgimento attivo, supportare il lavoro di rete, favorire la riqualificazione e la crescita di iniziative a supporto della promozione di attività sportive. La collaborazione pubblico-privato nello sport è il presente! Un regolamento per la gestione e l’uso degli impianti sportivi che riguardi i quartieri e i borghi. Il tutto non può prescindere dal confronto con l’articolato sociale cittadino, per integrare le decisioni puntuali sulle varie discipline in un quadro coerente di sviluppo dell’Aquila. Lo sport deve essere veicolo di ‘marketing urbano’, con l’individuazione di percorsi di valorizzazione in sinergia con il turismo per favorire attrazione di investimenti e creare un territorio fertile allo sviluppo. Un Piano Strategico perché lo sport è molte cose: veicolo di inclusione sociale, miglioramento della salute e della qualità della vita, benessere di comunità, fattore di promozione territoriale, sviluppo economico e tanto altro ancora”.
“Soltanto il pieno coinvolgimento dei corpi intermedi può consentire di raggiungere l’obiettivo della crescita socio-economica anche attraverso lo sport, contrapponendo la nostra idea di partecipazione attiva a quella di cittadinanza passiva e di mera fruizione tipica dell’amministrazione uscente. Lo sport deve essere la molla per la ricostruzione dei sentimenti delle persone, per il rilancio di un tessuto sociale frammentato e ferito dai momenti difficili che ancora viviamo. Lo sport deve essere un collante sociale da cui ricominciare. Lo sport è cultura, diffondere la cultura dello Sport significa impegnarsi quotidianamente, perché esso sia una priorità e sia ovunque supportato, al fine di svolgere veramente una funzione sociale. Occorre davvero un cambio di mentalità e di passo, sono necessarie scelte coraggiose attraverso politiche sportive che guardino al futuro e all’Europa. Solo allora L’Aquila potrà definirsi con orgoglio Città Europea dello Sport”, conclude Padovani.