Ivan Speranza, Antonio Bacio Terracino, Mattia Proietti: sono stati loro a presentarsi in conferenza stampa, dopo la gara persa a Verona. “Il Teramo non è squadra che scoppi di salute, ma non è un malato gravissimo“. E’ un pò il comun denominatore che ha contraddistinto le loro risposte. Ad esempio sui 15 goals tutti subiti nella ripresa, il capitano prova a dare delle risposte: “Forse è un mix di situazioni tra una condizione atletica che risente della preparazione imposta da Maurizi rispetto alla precedente, e piscologica. Certo è che non dobbiamo correre il rischio che diventi un incubo, una psicosi. Anche a Verona la gara l’abbiamo fatta noi e mai avevamo pensato che potesse finire in quella maniera“. Antonio Bacio Terracino è incalzato sul suo momento-no, anche troppo lungo: “Sto pagando l’adattabilità al ruolo di esterno offensivo puro, ma io devo fare quello che mi viene chiesto dal mister. Capisco quanto sia difficile giustificare la latitanza dal goal, ma io di reti non ne ho mai segnate tantissime“. Gli si fa notare che c’è anche chi comincia ad ipotizzare una possibile panchina, per lui: “Che devo dirvi? Saprei accettarla da calciatore professionista“, risponde. L’attaccante è sembrato essere un pò la fotocopia del momento-no del Teramo: mai un sorriso, una battuta per sdrammatizzare il momento, quasi fosse pronto ad essere preso di mira dai cronisti. E così, ovviamente, non è stato. Di altro tenore i contenuti delle dichiarazioni di Mattia Proietti: “In una squadra di calcio bisogna essere pronti ad aiutarsi: se mi dite che il mio ruolo imponga una spalla a supportare le mie giocate, vi dico che in campo, questo non manca, così come che la nostra classifica, che non guardiamo più di tanto, non mi sembra essere comunque catastrofica. C’è chi sta peggio di noi”. E Campitelli che lascia Verona infuriato?. Risponde Ivan Speranza: “Lo conoscete meglio di me, che lo conosco benissimo. Ci spiace soprattutto per lui: meriterebbe altri risultati, ma la squadra ne è consapevole, credetemi“.