Presentato ieri mattina a Teramo il programma della importante cerimonia che si svolgerà a Teramo, il 23 maggio alle ore 10,00 in Piazza Martiri, organizzata dal Comune di Teramo, dal Premio Borsellino e dal mondo della scuola teramano unito in un unico abbraccio. Perché per il mondo della scuola – che ha chiaro il compito ineludibile della testimonianza – non c’è alcuno sforzo nel ricordare, con lezioni, perenni, che diventano più vive in alcune occasioni, come quella del prossimo 23 maggio, giornata delle celebrazioni del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Protagoniste della giornata – che sarà in diretta sull’emittente Super j e in streaming sulla piattaforma youtube del Premio Paolo Borsellino – saranno le due conduttrici e dirigenti scolastiche Manuela Divisi, del Liceo “Milli” di Teramo, e Letizia Fatigati del IC “Falcone e Borsellino”. Per i saluti si alterneranno sul palco il Sindaco Gianguido D’Alberto che ha fortemente voluto “il mese della legalità” che dopo i due incontri già organizzati vedrà ancora tre appuntamenti con il “sorriso di Giovanni e Paolo” (nella foto) il 19 maggio, il 23 in piazza e il 3 giugno con il film “La mafia uccide solo d’estate”. Ci sarà ovviamente l’assessore all’istruzione Pietro Quaresimale da sempre molto vicino al Premio Borsellino e agli appuntamenti per i giovani. Da sottolineare l’importante presenza del nuovo direttore dell’ufficio scolastico regionale Massimiliano Nardocci che da subito segna un passo diverso e assai positivo con chi svolge l’attività educativa nelle scuole . Non potevano mancare due amici storici del Premio, oggi anche in veste di Autorità, il Presidente del Parco del Gran Sasso Tommaso Navarra e il Presidente del Consorzio punto europa, Filippo Lucci che in modo e ambiti diversi fanno dell’azione educativa per gli studenti un caposaldo delle loro attività. 4 saranno i testimoni scelti per la giornata: l’imprenditore Luigi Leonardi che ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori camorristi; il generale dei carabinieri Angiolo Pellegrini che fu il vero braccio destro di Falcone nel ruolo di capitano e capo della sezione anticrimine dei Carabinieri di Palermo negli anno del maxi processo; il magistrato David Mancini Procuratore presso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, gia membro della direzione distrettuale antimafia in Abruzzo; il sacerdote don Maurizio Patriciello prete anticamorra e sotto pesante scorta che opera e lotta contro la camorra nella sua parrocchia di Caivano (NA) la più grande piazza di spaccio d’Europa, e per questo ha subito un attentato
Come diceva Antonino Caponnetto – padre del pool antimafia e fondatore del Premio Borsellino – “la mafia teme la scuola più della giustizia”. Anche se qualcuno continua ad ignorarlo sappiamo che solo l’istruzione toglie l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa. Come affermavano Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Chinnici e oggi continuano a ripetere i magistrati e i poliziotti in prima linea la mafia può essere definitivamente sconfitta, solo prendendo a modella le parole di Borsellino: “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti , e soprattutto i giovani, a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’ indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”