TERAMO – La storia del Liceo Scientifico “M. Delfico” è una storia semplice che sbalordisce come esempio non solo di vittoria, ma di impegno, tenacia e resilienza, laddove a quest’ultimo termine, talvolta abusato, va restituito il significato originario latino di resilire (‘saltare indietro’), in riferimento a quella capacità di un materiale di resistere a urti assorbendone l’energia, attraverso una deformazione elastica, per poi restituirla, tornando alle condizioni originali. È proprio quello che è accaduto, in un momento assai particolare, in cui il dirigente Adriano Trentacarlini e il corpo docente hanno saputo spronare i propri allievi verso il costante miglioramento di sé, in modo che liberassero quell’energia che avevano accumulato. L’urto morale si percepisce nel profondo, ci impressiona, ci deforma, ma gli allievi ne hanno costruito una fionda per lanciarsi verso un successo che è quello di tutti noi.
Gli antichi Greci consideravano la vittoria nelle gare una dimostrazione di areté, di virtù e, come gli eroi omerici, anche gli atleti aspiravano al kléos, la «fama», conseguente al successo nelle gare; Pindaro, nei suoi epinici, «canti per la vittoria», destinati all’esaltazione degli atleti vittoriosi durante le celebrazioni, affermava che solo chi vince ottiene la gloria, mentre gli sconfitti tornano a casa derisi e vergognosi, «per obliqui sentieri nascosti». Ma il senso dello sport non nasce dall’individualismo sfrenato, nasce dalla collaborazione e si fonda sulla valorizzazione del contributo di ognuno. Lo sport- affermava Nelson Mandela- ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione.
Questa è la lezione importante che hanno compreso gli allievi del Liceo Scientifico “M. Delfico”, quella che li ha visti uniti nella partecipazione ai Campionati di sci, alla Maratonina Pretuziana, che li ha visti secondi ai Campionati di Beach Volley e ai Campionati di Tennis e poi correre per arrivare primi ai Campionati Provinciali e alla finale regionale dei Campionati Studenteschi. Dietro la spinta dei loro docenti, la prof.ssa Isabella Cardisciani e il prof. Gianfranco Trubiani e di tutti noi, hanno corso veloce Paolo Di Berardino (oro ai 100 metri), Mattia Di Sabatino (oro agli ostacoli) e, insieme a Sebastiano Cerasi e Lorenzo Ciutti, hanno portato la loro squadra alla vittoria anche nella staffetta, raggiungendo il risultato di rappresentare l’Abruzzo ai Campionati Nazionali.
Ha vinto il senso di appartenenza in cui la dimensione dell’Io e quella del gruppo si sono fuse per costituire un’unica e più grande dimensione, quella del Noi. D’altra parte, è il caso di dire che la storia semplice degli allievi del Liceo Scientifico “M. Delfico” è quella di aver compreso che il tutto è sempre maggiore della somma delle parti.