TERAMO – Proseguiamo sulla strada che era oramai intrapresa, se non molto più convinti del fatto che la situazione in seno agli sviluppi societari del Teramo Calcio, a questo punto, debba avere un’evoluzione concreta, non più gestibile nel mutismo senza limiti imposto ed accettato in toto, tranne che nella nota circostanza poi “incredibilmente” accentata.
Riservatezza? E chi dice che non dev’essercene!
E’ altrettanto vero, però, che tutto ha un limite, ancora di più se questo ci era stato circoscritto, all’incirca, in 15 giorni: quel lasso di tempo apparso ragionevole è stato però superato di parecchio, senza il poter registrare un solo passo in avanti. Questo non significa che non ce ne saranno stati, ma nessuno ne è a conoscenza, neanche in seno al Teramo: dirigenti, calciatori, amministrativi… perché è bene ricordare che l’oggetto è dato da una squadra di calcio di una città capoluogo!
Inevitabilmente, quindi, crescono i dubbi e le perplessità sul futuro biancorosso; magari saranno fugati quanto prima e ce ne rallegreremo ma se abbiamo atteso tanto per illustrarvi i temi della trasmissione odierna, è perché le abbiamo tentate tutte per potervi raccontare qualcosa di diverso rispetto alla persistente situazione di inconcepibile mutismo.
Il 60% della proprietà osserva rigorosamente quella che è pur sempre un’indicazione mentre la parte residuale, nei fatti, percorre lo stesso tragitto, per scelta. E Spinelli? Fa parte del gruppone, pur avendo avuto un approccio iniziale apertissimo nel quale confermò l’interesse nei riguardi del Teramo calcio risalente addirittura a dicembre. Da allora di strada ne è stata percorsa tanta e tra molte difficoltà tecniche, ma quel che doveva accadere sul campo è stato ottenuto.
La partita vera, o meglio, dal sapore decisamente diverso, è iniziata dopo: peccato che non se distinguano ancora i gusti, soltanto auspicati.
Stasera, a Supergol, con Dodo Di Sabatino e Gabriele Motizzat, sarà ospite anche Sandro Federico. Porterà lui buone nuove?
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