TERAMO – La FLC CGIL nei prossimi giorni organizzerà delle assemblee sindacali con al centro il rinnovo contrattuale e gli interventi governativi sul sistema di reclutamento, di formazione e sulle carriere. Sarà l’occasione per condividere con la categoria la necessità di investire nel settore dell’istruzione, con politiche lungimiranti che riconoscano l’impegno profuso da dirigenti, docenti e ATA, in questi tempi così difficili.
Siamo senza contratto dal 31 dicembre del 2018 ed il Governo, invece di reperire le risorse necessarie per garantire un adeguato livello alle retribuzioni, falcidiate anche dalla recente ripresa dell’inflazione, interviene con un decreto su argomenti che sono di prerogativa contrattuale, quali quelli sulla formazione e sulla carriera.
La FLC CGIL ribadisce la propria ferma contrarietà a questo intervento normativo che
- smentisce totalmente gli accordi sottoscritti con il “Patto per la Scuola al centro del Paese”,
- conferma la subalternità del Ministero dell’Istruzione rispetto al Ministero dell’Economia oltre che alla Presidenza del Consiglio,
- esautora il contratto collettivo nazionale di lavoro su una materia fondamentale facendo un passo indietro di 30 anni della gestione dei rapporti di lavoro nel pubblico impiego
- prevede un meccanismo per l’acquisizione dell’abilitazione poco qualificato,
- ignora le tutele necessarie per i precari che, in numero sempre più elevato, garantiscono l’ordinario funzionamento delle scuole,
- disegna un sistema di reclutamento pensato come una corsa ad ostacoli con una serie interminabile e ripetitiva di prove e test
- introduce l’ennesima struttura burocratica denominata “Scuola di Alta Formazione”
- incoraggia una tipologia di formazione in cui la collegialità viene esautorata e marginalizzata,
- aumenta l’orario di lavoro ponendo il relativo costo a carico dei fondi di istituto
- introduce la valutazione individuale sui percorsi di formazione
- prevede incentivi una tantum individuali e selettivi, non per tutti, reperendo le poche risorse dall’ennesimo taglio degli organici e utilizzando progressivamente i soldi della card docente.
Si confermano per l’ennesima volta le politiche di disinvestimento negli ultimi decenni, con l’ulteriore riduzione degli organici e la scarsa considerazione sociale ed economica di chi opera quotidianamente nel sistema di istruzione, con poche risorse aggiuntive per il rinnovo del CCNL e il pesante attacco alla contrattazione operato con il DL 36/22.
Ci sono le ragioni per condividere la scelta di indire unitariamente per il 30 maggio lo sciopero generale della scuola. Di questo parleremo con i lavoratori della scuola a partire da lunedì 16 maggio – FLC CGIL TERAMO –