TERAMO – Piero Chiarini, a nome dell’associazione Teramo Nostra e del Premio Di Venanzo, si unisce al cordoglio del mondo del cinema per la scomparsa di Lino Capolicchio, morto a Roma lo scorso 3 maggio dopo una lunga malattia. “Lino Capolicchio è stato un grande attore e anche un grande amico del nostro Premio – ha dichiarato il presidente di Teramo Nostra e organizzatore del premio dedicato agli autori della fotografia cinematografica –. Ha partecipato più di una volta al Di Venanzo, mostrando sempre una grande disponibilità e generosità. E’ stato a Teramo fin dalle prime edizioni della nostra manifestazione. L’ultima volta è stato nostro ospite poco più di tre anni fa, nella 23^ edizione del Premio Di Venanzo. Partecipò alla cerimonia di premiazione che si tenne al cineteatro Comunale il 13 ottobre del 2018 e portò il suo solito contributo di grande cultore del mondo del cinema. Lo ricordiamo con grande affetto e stima”.

Lino Capolicchio, nato a Merano (Bolzano) il 21 agosto 1943, si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, e dopo essersi diplomato inizia la sua formazione professionale giovanissimo ed esordisce in teatro con Giorgio Strehler. Nel 1970 arriva il grande successo: viene infatti scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, quello di Giorgio protagonista de ‘Il giardino dei Finzi Contini’, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, che vince nel 1971 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e successivamente, nel 1972, il premio Oscar al miglior film straniero. Per questo ruolo Lino Capolicchio vince il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile. Nel 1976 inizia il rapporto professionale e di grande amicizia con il regista bolognese Pupi Avati che lo vuole protagonista del thriller ‘La casa dalle finestre che ridono’ (1976); seguiranno i successi delle miniserie TV ‘Jazz Band’ (1978) e ‘Cinema!!!’ (1979), oltre che del film ‘Ultimo minuto’ (1987). E poi ‘Noi tre’ (1984). Nel 2010 e nel 2019 Pupi Avati vuole ancora Capolicchio nel cast di ‘Una sconfinata giovinezza’ e poi nel film ‘Il signor diavolo’. Nel 2010 ha partecipato al film documentario ‘Pupi Avati, ieri oggi domani’ di Claudio Costa.

Ecco il ricordo di un commosso Pupi Avati, in un articolo su La Repubblica: “Ricordo benissimo, lui era una star, aveva fatto ‘Metti una sera a cena’ e ‘Il giardino dei Finzi Contini’, aveva vinto l’Oscar. Io ero in grande difficoltà, avevo fatto un film che era stato sequestrato, ‘Bordella’, non riuscivo a farne altri… nessuno mi faceva lavorare. Quando io e mio fratello con il copione di ‘La casa dalle finestre che ridono’ dicemmo che Capolicchio lo avrebbe fatto, trovammo i finanziamenti… S’era creato un bel gruppo con Gianni Cavina e Carlo Delle Piane. Erano attori che stranamente poi il cinema aveva un po’ dimenticato, non possiamo non dirlo, no?”