TERAMO – T.P.L.: serve una svolta. A puntare l’indice sul servizio di trasporto pubblico a Teramo è la Fit CISL, che in una approfondita analisi ne disegna le criticità sollecitando una serie di soluzioni a enti competenti e istituzioni, dal Comune di Teramo alla Regione Abruzzo. “Dopo un considerevole periodo d’attesa ed un’attenta valutazione delle oggettive difficoltà emerse nel corso degli ultimi anni (pandemia) – si legge nella nota sindacale – mettendo in conto anche tutti gli impedimenti amministrativi-burocratici scaturiti da tali difficoltà, considerati i continui e ripetuti incontri informali tra le OO.SS. e l’Assessorato di riferimento, oggi come in passato, la Segreteria Territoriale di Teramo della FIT-CISL, non può esimersi dall’evidenziare lo stato dei fatti per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale nel comune di Teramo, nella gestione e programmazione del Servizio Urbano. Senza ripercorrere le annose relazioni in merito avute con tutte le diverse Amministrazioni avvicendate nel tempo, le remote problematiche che di volta in volta abbiamo sempre esposte, attualmente ci rammarichiamo del fatto che la maggior parte delle questioni aperte e tecnicamente critiche rimangono ancora senza soluzione. È doveroso anche ricordare che tali problematiche vengono da vecchie e poco accurate valutazioni e pianificazioni della viabilità ricadute sul TPL”.
“Per esperienza diretta nella rappresentanza del settore, ci preme evidenziare purtroppo che un certo modo di approcciare e di gestire il Servizio di Trasporto Pubblico dalla classe dirigente di Teramo, è risultato sempre essere superficiale – continua la Fit CISL – aldilà del colore politico amministrativo. Al contempo tuttavia è anche giusto riconoscere alcune differenze. L’Amministrazione Comunale in carica ad esempio, ha avviato un nuovo criterio d’intenti nell’affrontare l’argomento ed un attento ascolto delle nostre istanze, anche se ad oggi ci rammarichiamo del fatto che non ha prodotto significativi miglioramenti delle situazioni pregresse sopracitate. Riconosciamo altresì all’Amministrazione attuale, lo sforzo nel sopperire alcune mancanze programmatiche attraverso il potenziamento di alcune linee troppo carenti e/o affollate, evidenziamo anche l’impegno per l’implementazione del Servizio Urbano nel Quartiere di Villa Pavone e al Cimitero di Cartecchio, ma ciò non è abbastanza, siamo molto lontani dagli standard Europei per essere nel 2022. Come portatori d’interesse la nostra O.S. ha prodotto nel tempo proposte concrete per correggere e ottimizzare alcune linee ed orari che ad oggi non trovano giustificazione nella loro attuale pianificazione a scapito delle risorse pubbliche e dell’utenza. Consigli supportati con criteri oggettivi, atti a un miglioramento della copertura del territorio, relativamente alla richiesta di domanda di mobilità interna. Ma anche per queste scelte esclusivamente di pertinenza politica, abbiamo rilevato una mancanza di posizione e di scelta da parte dell’Amministrazione Comunale, senza una reale ostacolo e motivazione. Nei primi mesi del nuovo mandato, siamo rimasti sicuramente soddisfatti per la presa di posizione adottata ufficialmente dal Consiglio Comunale, incentrata a sostegno delle istanze a favore del TPL Extraurbano (linea Teramo-Roma), ma lo saremmo stati ancor di più se lo stesso impegno fosse stato applicato al Servizio Urbano, essendo l’ente direttamente responsabile della sua programmazione e controllo. Ancora oggi riscontriamo grandi difficoltà nell’espletazione del Servizio, che sotto gli occhi di tutti soffre di una carenza infrastrutturale e del riordino degli spazi pubblici e quindi di viabilità”.
“Riteniamo un esercizio dell’ipocrisia, discutere di nuovi sistemi di mobilità quando è oggettivo ritenere che mancano le basi – incalza il sindacato –. Fermate, pericolose e obsolete, non prive di barriere architettoniche o totalmente carenti di ogni minimo accessorio (una su tutte la fermata vicino l’ingresso del Polo Sanitario di Casalena, adornato da immondizia per l’assenza anche di un cestino). Pochi gli incroci con le corsie di canalizzazione atte ad evitare la sosta selvaggia, quotidiani punti critici per il traffico mai veramente attenzionati come nella zona Asl in Circonvallazione Ragusa, Viale Crucioli e Viale Bovio, dove è permesso sostare con l’unico obbligo di accendere le quattro frecce. È ipocrisia perché se non si capisce che tutto ciò contribuisce ad aumentare l’inquinamento, allora stiamo facendo solo retorica inutile”.
“L’esercizio del TPL ha bisogno di spazi di manovra per le fermate (logicamente ove possibile) in modo da non intralciare la viabilità, ha bisogno di agevolare il carico e scarico dei passeggeri attraverso l’adeguamento dei marciapiedi o isola salvagente per un corretto affiancamento dei mezzi – spiega Fit CISL – Teramo ha bisogno di ridisegnare alcune strade e relativamente ai sensi di marcia, perché rendere una via a senso unico serve per recuperare spazio, serve per il pedone, per le bici e in generale per tutta la viabilità regolare. Serve, e secondo il nostro parere è possibile, progettare grandi circolari come in altre città italiane, diversamente dal rendere ogni via percorribile a doppio senso come era in uso decenni fa. Bisognerebbe iniziare a pensare che chi va a piedi ha più diritto di chi è in macchina, ad avere l’agibilità dello spazio pubblico, contrariamente a quello che ogni giorno vediamo nelle nostre strade. Sappiamo che per le caratteristiche morfologiche della città, tutto ciò risulta molto difficile, ma vorremmo almeno vedere una volontà che oggi è assente. Abbiamo visto da poco intervenire in tal senso in via Nicola Dati, senza giudicare l’operato tecnico ma soddisfatti almeno per l’azione contro la sosta selvaggia, ci chiediamo però qual è il criterio d’intervento, qual è la priorità di tale via rispetto ad altre più trafficate e messe peggio? Ancora un volta, ricordiamo alcune criticità, per le quali se non si riuscisse a trovare una soluzione concertativa, ci vediamo costretti ad intraprendere tutte le azioni necessarie, volte a ridare lustro e dignità ai lavoratori del settore, alla Città di Teramo, ed all’utenza che usufruisce del servizio”.
Le priorità espresse dal sindacato di categoria sono:
– Fermate di Ponte Vezzola bivio Scalpiccio (corsie bus non autorizzate);
– Fermate di Piazza Garibaldi (divisori e telecamera anti sosta);
– Stazione F.S. (nuova fermata ancora non utilizzata);
– Capolinea Cona e capolinea Villa Mosca (problemi di sicurezza e manovra);
– Problematiche di viabilità e di orario della linea 7 e linea 2 (pianificazione errata e corse saltate);
– Barriere architettoniche e adeguamento delle fermate (ove possibile)
“Infine non possiamo esimerci dal giudicare l’atteggiamento del Sottosegretario Regionale ai Trasporti D’Annuntiis, che nella sua partecipazione nella Commissione Trasporti del Comune di Teramo, pareva preoccuparsi più delle note stampa a suo riguardo, che entrare nel merito dei fatti. Ricordiamo al Sottosegretario – continua la nota sindacale – che tanto si arroccava dietro a dati parziali riguardanti le risorse dedicate al Comune di Teramo per il TPL, che nessuno lo colpevolizza dello stato attuale delle ripartizioni chilometriche Regionali, quest’ultime erano già inique da anni e nel 2011 hanno subito un taglio aggiuntivo considerevole (Giunta Regionale Chiodi), aggravando la situazione del Trasporto Urbano nella città di Teramo. Sicuramente chiediamo a gran voce alla sua persona (essendo espressione regionale in maggioranza anche di questo Comune) ed al Governo Regionale, di prendere atto dell’oggettiva disparità delle risorse chilometriche tra i Comuni capoluogo abruzzesi e di pronunciarsi chiaramente sugli intenti da percorrere per equiparare tale carenza, valutata con criteri univoci e oggettivi. Alla luce della sentenza del T.A.R sul ricorso delle aziende private contro la Regione Abruzzo, chiediamo inoltre al Sottosegretario e alla Giunta regionale di prendere posizione e avviare l’iter delle nuove gare d’appalto dei servizi TPL, che come FIT CISL seguiremo attentamente”.