TERAMO – La prima riunione del Tavolo Operativo Permanente per la ricostruzione si è tenuta stamane in Comune e si è tradotta in un franco confronto tra i partecipanti. Convocati dal Sindaco di Teramo, sono intervenuti nella sala giunta del palazzo municipale, tutti gli organismi che, a diverso titolo, sono chiamati ad essere attori dei processi di ricostruzione post-sisma. Erano pertanto presenti, oltre al Sindaco Gianguido D’Alberto: il direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, rappresentanti degli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geologi, del Collegio Provinciale dei Geometri, di ANCE, ANIEM, API, CNA Costruzioni e tecnici del settore municipale dei Lavori Pubblici, con il competente assessore Stefania Di Padova.
Dopo il primo intervento dei presenti, sostanzialmente concentrato sull’analisi della situazione e sulle denuncia delle carenze normative e tecnico-professionali, Marcello D’Alberto, direttore dell’USR ha relazionato a lungo sullo stato delle cose e sulla operatività dell’ufficio da lui diretto.
I presenti hanno concordato sull’urgenza e l’improcrastinabilità della richiesta di personale per l’Ufficio Speciale della Ricostruzione, in ragione dell’entità e dei numeri relativi all’inagibilità rispetto alle proporzioni complessive del cratere. Curiosamente però il direttore D’Alberto ha fornito elenco alla mano dati che ribaltano la questione: 900 pratiche presentate con 25 operativi come personale. Proporzionalmente è stato evaso un numero di pratiche superiori rispetto alle Marche.
Altro argomento su cui si è trovata convergenza è quello della possibilità di snellire le pratiche di esito B anche con interventi normativi, per disciplinare l’eventuale ipotesi di adottare costi parametrici per interventi sotto una certa soglia.
Sugli edidici di tipo B e’ emerso però il dato che oltre il 50% e’ di proprietà Ater. E qui l’ingegner Alfonso Marcozzi (API Teramo) ha ricordato come i proprietari degli edifici avrebbero potuto mettere in sicurezza gli immobili. “Invece di usufruire del contributo di autonoma sistemazione, la normativa permetteva per i danni lievi l’intervento e la messa in sicurezza in attesa del decreto contributivo.
In conclusione, il sindaco D’Alberto ha ribadito le ragioni della consultazione. “Questo Tavolo – ha esordito – deve essere funzionale. Il suo obiettivo è affrontare questioni pratiche e l’operatività deve svilupparsi in parallelo con i tavoli istituzionali, nella piena autonomia dei due livelli”. La base di lavoro del Tavolo è affrontare e risolvere i problemi specifici e diretti, come affermato dallo stesso sindaco in sede di convocazione, e affrontare i problemi strutturali della ricostruzione in termini di estrema praticità. “Insomma – ha sottolineato D’Alberto – partiamo dal basso, dalla concretezza delle operazioni di ricostruzione, anche per presentare proposte di livello normativo che possano favorire lo snellimento e l’operatività degli interventi”. Il Sindaco ha quindi evidenziato quello che definisce “un autentico rischio: che le conseguenze del sisma nel nostro territorio, ed in particolare nel capoluogo, vengano sottovalutate a livello nazionale, quando invece ancora viviamo una realtà di piena emergenza”.
Proprio in questa ottica D’Alberto ha proposto il coinvolgimento nel Tavolo degli altri Comuni del cratere e con essi del Genio Civile, dell’ATER e di un rappresentante del vicecommissario. “L’assunzione di responsabilità – ha aggiunto – non deve aprire le porte alle attribuzioni di colpe ma essere opportunità per risolvere i problemi. Massima energia, perciò, nel richiedere il potenziamento del personale dell’USR e contestualmente l’applicazione di un diverso modello procedurale. E’ il momento dell’accelerazione – ha concluso il Sindaco – e il consiglio comunale che sarà convocato dalla Conferenza dei capigruppo, e al quale saranno invitati i parlamentari abruzzesi e lo stesso Commissario del Governo, non dovrà essere una passerella ma il punto di confronto concreto dal quale trarre spunti operativi di immediata realizzazione. Gli sfollati non possono più aspettare le indecisioni politiche, le lentezze burocratiche e le pastoie tecniche; a noi, che abbiamo il compito di gestire tale situazione, spetta di risolvere i nodi e dare risposte il quanto più possibile rapide e definitive”.
Prossima riunione, che è già stato stabilito si terrà fra due settimane, verranno messe a fuoco le questioni relative alla ristrutturazione pubblica e alle problematiche inerenti gli aggregati.