TERAMO – Ho provato a leggere tra le righe, una, due, dieci volte, la nota a firma dell’Amministratore Giudiziario e degli Amministratori della S.S. Teramo Calcio S.r.l., a margine della conferenza stampa tenuta da Davide Ciaccia, sabato scorso, nel post-gara con la Reggiana.

Mi è sembrato d’assistere, per qualche attimo, ad una gara nella quale era diventato indispensabile ostentare con forza il proprio potere, per poi valutare meglio e pensare che mi sbagliavo: in fondo nessuno aveva mai dimenticato nulla di nulla sulla situazione complessiva! Davide Ciaccia in primis. Quindi non essendo una questione del voler ostentare il maggiore potere in assoluto, è lampante che il rischio d’essere male interpretati si corra, dimenticando che, in mezzo a questa baraonda, c’è il Teramo Calcio e con esso una città intera.

Il riferimento principale della proprietà del club, autonomamente e senza poteri di rappresentanza, senza la direzione ed il coordinamento del club, si è sentito in dovere di tranquillizzare un intero ambiente dopo mesi di silenzio dovuto, facendolo con una classe immensa, rispettoso di tutto e di tutti e non tenendo nascoste le verità, senza mai dimenticare che, lo sottolineiamo, sarà sempre stata la Procura di pertinenza a dare, o meno, l’assenso alle diverse operatività future.

Ci chiediamo cosa voglia dirci di più la nota diramata dal club e voluta dagli Amministratori, sapendo che la società è sottoposta a sequestro di prevenzione, così come l’auspicata continuità aziendale sarà data dall’Autorità Giudiziaria competente.

Altra cosa; che gli stessi non siano a conoscenza di manifestazioni d’interesse finalizzate all’acquisizione della partecipazione nelle vicende della S.S. Teramo Calcio S.r.l., è un altro elemento noto e che Davide Ciaccia ha pure ricordato, aggiungendo anche che, prima o poi, sarà il Giudice Delegato del Tribunale di Roma, a prendere la decisione definitiva.

O no?