ASSISI – Il Rettore dell’Università degli studi di Teramo Dino Mastrocola, ha preso parte alla marcia della Pace Perugia – Asssisi. Segue il documento “Generiamo una cultura di pace positiva”  firmato dalla rappresentanza della CRUI (Conferenza Rettori delle Università Italiane)

Dal momento che la guerra ha inizio nelle teste degli uomini è nella mente degli uomini che bisogna costruire le difese della pace”. (Atto costitutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, 1945)

L’invasione russa dell’Ucraina e la sua drammatica escalation ci costringe ad uno sforzo comune per fermare la guerra. Mai come oggi dobbiamo sentirci tutti impegnati nella difficile ricerca della via della pace.

Contro la cultura della morte cresciuta assieme alla globalizzazione dell’indifferenza e della cultura dello scarto, per arginare la crisi valoriale, lo scetticismo e la rassegnazione che minacciano anche i più giovani, per evitare che la spirale della violenza abbia il sopravvento in un mondo interdipendente lacerato da crescenti tensioni e conflitti, è necessario generare e diffondere una cultura che contribuisca realmente a generare “pace”.

La pace non è solo assenza di guerra (pace negativa). La pace è vita. E la cura della vita è pace. Cura è dunque il nuovo nome della pace. Aver cura vuol dire avere a cuore. Ogni atto di cura, per quanto piccolo, contribuisce alla costruzione della pace.

La pace positiva è dunque un modo di vivere insieme agli altri, nel rispetto della dignità e dei diritti umani di ciascuno, in armonia con la natura, gli animali e l’ambiente che ci circonda.

La pace positiva è “un ordine sociale e internazionale nel quale tutti i diritti umani possano essere pienamente realizzati per tutti gli uomini e tutte le donne” (articolo 28 della Dichiarazione Universale dei diritti umani). Dunque la pace è lavoro, cibo, acqua, salute, istruzione, dignità, uguaglianza, giustizia, rispetto, fraternità, nonviolenza, libertà, dialogo, democrazia, legalità, solidarietà, inclusione, accoglienza, responsabilità, diritti umani, memoria,…

A partire da queste convinzioni, rinnoviamo oggi l’impegno a ricostruire insieme il “Patto Educativo Globale” sollecitato da Papa Francesco, ci impegniamo ad unire i nostri sforzi per:

  • educarci ed educare alla pace e alla cura con concreti percorsi didattici;
  • generare e diffondere la cultura della pace positiva;
  • sviluppare gli studi per la pace come disciplina accademica a forte caratterizzazione interdisciplinare e in chiave di ricerca/azione, nella quale sono legate teoria e pratica di trasformazione della realtà;
  • investire sulle giovani generazioni e sulla loro formazione in modo che tutte le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, i giovani tutti, possano imparare a ripudiare la guerra e divenire costruttori e costruttrici di pace – Assisi, Sacro Convento di San Francesco, 24 aprile 2022 (foto umbriacoronaca.it)