Oggi è un giorno importante che bisogna sempre rinnovare, perché ha nel suo DNA i valori di libertà, giustizia e uguaglianza. È molto grave far passare l’idea che il 25 Aprile sia una festa come un’altra. Perché è una festa dove ritrovare gli ideali della nostra Costituzione – scritta col sangue di migliaia di giovani e di donne senza le quali non vi sarebbe stata la liberazione – e i giusti valori. Piero Calamandrei concludeva il suo celebre discorso – “La libertà è come l’aria” –con queste parole: “Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti per le strade, che hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.
Questo 25 aprile 2022 non sia presto dimenticato come ogni celebrazione puramente retorica. Bisogna ripartire da una consapevolezza scomoda ma necessaria: abbiamo fatto un cattivo uso della libertà che ci è stata donata. Oggi, festa della liberazione, per costruire un vero cambiamento bisogna innanzitutto ripensare la nostra idea di libertà. La libertà è un bene comune, prima che individuale. È un bisogno di tutti. Per questo è da sempre il motore più potente della storia, quello che spinge a lottare contro le ingiustizie, le violenze, le dittature. Quello che ha animato la Resistenza e ci ha consegnato la democrazia. Ma l’ideale di libertà che ha animato i partigiani e ispirato le pagine della Costituzione è stato corrotto. La libertà si è degradata da bene comune a bene individuale. Della libertà è stato fatto un cattivo uso: esclusivo e a volte criminale. Allora il punto fermo, imprescindibile, è che la libertà di ciascuno comporta quella degli altri. La libertà è di tutti o non è libertà. Si è liberi con gli altri e per gli altri. Non saremo liberi finché un solo uomo sulla Terra sarà ancora sfruttato, umiliato, oppresso. La libertà comporta l’impegno a liberare chi ancora libero non è. Allora questo giorno di festa, questo “25 aprile” celebrato in una contingenza difficile e drammatica come quella della guerra in corso, sporca guerra di due poteri contrapposti sulla pelle della povera gente, con una pandemia non finita, deve essere un’occasione per rileggere la libertà alla luce della responsabilità. Sì, perché la libertà senza responsabilità degenera in arbitrio, in egoismo, in affermazione di sé contro gli altri o a scapito loro.
25 aprile 2022 come premessa per liberarci dalle mafie e dalla corruzione, dalla produzione e dal commercio di armi, da un’informazione asservita a poteri forti – industriali e non solo – che tace o deforma la realtà.
25 aprile 2022 dove la parola “libertà” vada interpretata con occhi nuovi, libertà come coraggio e impegno per contrastare le disuguaglianze e denunciare una politica incapace di pensare e operare oltre la logica dei profitti, e prima ancora di distribuire quei profitti in modo equo.
25 aprile 2022 come festa in un Paese non è un’azienda. Un Paese è una comunità di vite, di speranze, di culture che diventa tanto più grande quanto più accoglie, si relaziona agli altri Paesi, stabilisce rapporti, abbatte muri e diffidenze. Si parla tanto in questi giorni della solidarietà come di un principio fondante dell’Europa unita.
25 aprile, festa della liberazione, che deve rimanere tale. Chi ha combattuto per la libertà combatteva contro il fascismo per potere avere una idea del futuro, che si identificava in un Paese senza dittatura, senza imposizioni, senza violenza. Un’idea che chiamavano democrazia. Non è possibile violentare la realtà storica. Non è possibile restituire spazio alle idee che furono combattute e sconfitte con il sangue. È un’assurdità pensare che sia venuta meno la differenza tra partigiani e fascisti della repubblica di Salò. La storia ci dice che c’è stata la Resistenza e che essa, alla fine, come ho detto, ha vinto. Questo riconosce la legge, dichiarando il 25 aprile festa nazionale, festa della Liberazione. Punto e basta. Non c’è spazio per sentimenti di odio . 25 Aprile 2022. : “La libertà è come l’aria”: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.