ALBA ADRIATICA – Si terrà venerdì 8 aprile alle ore 21.00 presso la Biblioteca Comunale “Domenico Pantone” di Alba Adriatica a Villa Flaiani in via Roma 32, l’incontro “I 250 anni della Scala Santa: cultura, fede e tradizione” con la partecipazione dello storico Nicolino Farina. Durante l’incontro, promosso dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Antonietta Casciotti e a cura della Pro Loco Spiaggia d’Argento, Farina ci condurrà per mano alla scoperta di uno dei monumenti più importanti e frequentati del nostro Abruzzo. La Scala Santa di Campli fu istituita il 21 gennaio del 1772 con il Privilegio Pontificio di Clemente XIV grazie al gran lavoro diplomatico dell’avvocato camplese Giampalma Palma. Il Palma, cui era stato conferito il titolo di priore della Confraternita delle Sante Stimmate di San Francesco d’Assisi e padre dell’importante storico Niccola, coinvolse il cardinale Andrea Corsini nel voler creare un luogo sacro che facesse riconquistare a Campli un ruolo sociale e politico.
La Scala Santa camplese fu costruita negli anni compresi tra il 1772 ed il 1776, benedetta ed aperta al culto nel mese di maggio del 1776. L’edificio sacro è costituito da 28 gradini in legno da salire rigorosamente in ginocchio, per la remissione dei peccati; secondo una tradizione non documentata, sono proprio quelli che Cristo salì nel palazzo pretorio di Gerusalemme, davanti a Ponzio Pilato prima di essere condannato a morte. Alla fine della scalinata, si trova la cappella del Sancta Sanctorum: attraverso una grata di ferro s’intravvedono le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata; in artistici reliquiari sono custoditi alcuni frammenti della Croce di Cristo e altre reliquie di Santi. Le pareti della Scala di ascesa sono riccamente decorate da grandi tele dipinte tra il Seicento ed il Settecento da Vincenzo Baldati.
Il santuario “camplese”, di cui quest’anno ricorrono i 250 anni dall’istituzione, oltre al valore religioso, ha un profondo senso artistico e culturale.
Nicolino Farina, ha lavorato per oltre quarant’anni nelle Sovrintendenze Archeologiche della regione Abruzzo e dal 2010, al Museo Archeologico Nazionale di Campli e alla Necropoli di Campovalano; è giornalista e uno, tra gli storici più importanti del nostro territorio, tanto che suoi contributi compaiono in progetti editoriali rilevanti tra cui: Documenti dell’Abruzzo Teramano, e Gente d’Abruzzo – dizionario biografico.