TERAMO – Protestano alcuni cittadini per l’avvio del progetto di ricostruzione di taluni immobili a Teramo, classificati con tipologia “E” (con danni gravi), rispetto ad altri classificati “B” e “C“. “E’ l’ordinanza sulla ricostruzione che indica come preferibile l’intervento sugli edifici a danno lieve, cioè classificati come B. Come si spiega questa contraddizione?”
A parlare ed a chiedere risposte al Direttore dell’ufficio Speciale per la Ricostruzione Marcello D’Alberto sonol’insegnante Anna D’Ottavio e Ida Marcozzi, due citttadine sfollate e costrette, da un anno e mezzo, a vivere fuori dalle loro abitazioni, senza sapere quando sarà possibile rientrarvi. Anzi, la signora Marcozzi, collaboratrice scolastica, incalza perchè la sua residenza e’ in una palazzina che fu classificata B, in Piano della Lenta, con 12 appartamenti e “…i cui lavori sarebbero dovuti iniziare già alla fine dell’estate – chiarisce la signora Marcozzi – perchè nel Luglio scorso ci avevano contattato e richiesto l’integrazione al progetto, con richiesta contributo, presentata il 25 ottobre 2017. La pratica era stata avviata e ci avevano dato quasi per certo che l’approvazione del progetto di ricostruzione era imminente. Invece nulla. Noi vorremmo sapere da D’Alberto perchè taluni abbiano ottenuto un decreto di concessione del contributo per l’abitazione con danni gravi, nonostante nell’ordinanza del 2016 si dica chiaramente che vada anteposta la riparazione veloce per danni lievi (B e relativi alle attività produttive), che favorisce dunque il rientro degli sfollati“. Ida Marcozzi attualmente si trova in affitto in un appartamento in Villa Mosca, pagando anche il mutuo, non solo la mensilità relativa alla locazione, ricevendo ovviamente il contributo di autonoma sistemazione. “La ratio delle ordinanze era proprio quella – incalza Anna D’Ottavio che recentemente è stata eletta anche presidente del Comitato di Quartiere Teramo Est, – andare ad agire prima sui danni lievi proprio per risparmiare anche sul Cas. Io vedo in questa cosa anche un danno erariale, perchè l’obiettivo comune è quello di utilizzare i fondi pubblici in maniera efficace ed efficiente e allora, forse, era opportuno favorire il rientro delle famiglie sfollate nei loro alloggi per risparmiare ed investire maggiormente nella ricostruzione. Tanti sono i cittadini indignati. Vorremmo delle risposte dal Direttore D’Alberto. Non siamo mai riusciti a parlarci. Questa e’ un’altra questione: la difficoltà a conferire con il Direttore dell’USR“.