TERAMO – Domani si celebra la Giornata mondiale servizio sociale. Tema di quest’anno: “Co-costruzione di un nuovo mondo eco-sociale: non lasciare indietro nessuno”. Il servizio sociale concorre a promuovere la realizzazione di un nuovo modello di salute integrato che vede l’individuo al centro della propria azione di cura. Lavoro sociale significa ascoltare, condividere, sostenere, accompagnare, valutare e dare cittadinanza alle fragilità conclamate e apparentemente inespresse. Il tema della Giornata del servizio sociale di quest’anno è ben presente nelle linee guida che la Asl di Teramo si è data. Ad esempio coincide con le funzioni e gli obiettivi previsti nel modello organizzativo “Nucleo Assistenziale Integrazione Ospedale Territorio” (Naiot), che, per la valutazione del setting assistenziale più idoneo del paziente fragile-cronico in dimissioni protette, ha l’obiettivo essenziale di garantire il coordinamento tra le competenze specialistiche, il medico del territorio, i Dsb, i servizi sociali territoriali, le professioni sanitarie e socio-sanitarie ed e i servizi di assistenza domiciliare integrata. Il Naiot, attraverso le equipe multiprofessionali presenti nei presidi ospedalieri, attua nuove strategie organizzative e modelli concreti che privilegino la “gestione integrata del paziente”, accompagnandolo nella sua dimissione per la co-costruzione di un welfare territoriale e comunitario, che sia responsabile, inclusivo e resiliente. All’interno del percorso Naiot la persona assistita e i care givers di riferimento sentono di appartenere a un processo di cura e di presa in carico dinamico e nel quale svolgono un ruolo attivo, propositivo e responsabile.
“Nel 2021 la Asl di Teramo, attraverso la sinergia tra il lavoro Sociale e l’operato medico e infermieristico del modello organizzativo Naiot, ha raggiunto un importante obiettivo di cura che ha consentito la presa in carico di 1513 pazienti di cui 1246 in Adi (assistenza domiciliare integrata) e 267 per l’accesso alle cure riabilitative, residenziali e semiresidenziali”, evidenzia il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia.
“La prevalenza oggi di malattie croniche che evolvono nel tempo presentando fasi differenti, richiede nuovi modelli organizzativi che integrino una nuova geografia dei servizi territoriali e competenze professionali”, ricorda il responsabile del modello Naiot, il dirigente delle professioni sanitarie Giovanni Muttillo.
“Il servizio sociale, con i suoi metodi, le tecniche, i principi ed i fondamenti, insieme agli altri interlocutori del mondo politico e delle professioni della salute, concorre a sviluppare un nuovo modello di linguaggio e di cultura della salute pubblica teso a privilegiare, attraverso una più efficace ed efficiente organizzazione dei servizi sociosanitari e sanitari territoriali, una domiciliarità inclusiva in grado di guardare al futuro della propria comunità – ricordano gli assistenti sociali Massimiliano Ettorre e Natascia Parisciani – un approccio ecologico della cura volto a coniugare ed integrare pienamente l’aspetto sanitario e sociale con quello umano in un processo di resilienza ‘accompagnata’”.