TERAMO – L’auspicio è che venga eletto alla Presidenza del B.I.M. di Teramo un rappresentate della montagna, una figura che sia scelta al di là delle lotte politiche tra i partiti e le diverse fazioni e che porti, sul tavolo della discussione, un progetto ampio e condiviso che punti al rilancio economico, ambientale e turistico delle zone interne della provincia e dei suoi splendidi borghi che soffrono lo spopolamento e la perdita di centralità. La richiesta è stata promossa, in maniera trasversale ed apartitica, da una serie di sindaci e amministratori delle aree interne che ritengono che a guidare il Consorzio dei Comuni del Vomano e del Tordino debba essere una figura che rappresenti tutta la montagna teramana, che non sia frutto dei “classici giochetti e delle spartizioni politiche” e che abbia finalmente a cuore lo sviluppo del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

“Per la sua natura il B.I.M. di Teramo è nato per indennizzare le aree interne nel cui bacino imbrifero l’ENEL produce l’energia elettrica – scrivono in una nota congiunta – e gestire i fondi del canone erogati dallo stesso ai vari territori, va quindi da sé che alla guida di questo fondamentale Ente per la montagna teramana debba andare un esponente della montagna stessa. In vista del rinnovo dell’Assemblea Consortile per il quinquennio 2022 – 2027 invitiamo quindi i delegati ad eleggere un Presidente espressione delle aree interne, che non sia frutto di accordi politici decisi a L’Aquila o a Pescara dai partiti, e che lavori per valorizzare il territorio a 360 gradi”.