TERAMO – “Nel nostro ricorso al Tar e nella richiesta di sospensiva accolta in prima istanza, oltre alle segnalazioni delle diverse illegittimità nelle procedure di gara si poteva leggere: ‘…Quindi con il diritto di prelazione offerto alla Easy Help e con l’impossibilità di poter migliorare il project financing con delle proposte della Tercoop, i soci lavoratori sono stati costretti a disertare la gara’. Nella stessa pagina si faceva riferimento all’art. 30 del codice appalti, al divieto di offuscare il concetto di concorrenza e di discriminare un soggetto concorrente. ‘Le stazioni appaltanti non possono limitare artificiosamente la concorrenza al fine di favorire o svantaggiare indebitamente taluni operatori economici’. All’udienza del T.A.R. che si è tenuta il 9 febbraio a l’Aquila e durata meno di 5 minuti, il legale del Comune ha contestato l’ammissibilità del ricorso poiché la Tercoop non era soggetto formalmente partecipante alla gara e quindi impossibilitato ad impugnare la determina dirigenziale”. Il commento è della cooperativa sociale Tercoop, relativo all’udienza di ieri sul ricorso presentato al Tar Abruzzo in merito alla lunga diatriba sulla gara per l’affidamento della gestione dei parcheggi a pagamento a Teramo.
“Il Collegio del Tribunale Amministrativo Regionale – precisa Tercoop – già informato nello stesso ricorso sui motivi della forzata rinuncia, accoglie con nostra grande sorpresa le osservazioni dell’ufficio legale del Comune ed ha anticipato in udienza verbalmente l’inammissibilità del nostro ricorso, senza una discussione nel merito delle illegittimità denunciate che restano inascoltate e inevase. Stentiamo a credere che per il Collegio del Tar Abruzzo L’Aquila una Pubblica Amministrazione possa discriminare, ostacolare o impedire la partecipazione e una concorrenza reale e non fittizia alla gara d’appalto, perché i discriminati, gli ostacolati e gli impediti non avendo potuto presentare proprie offerte non avrebbero diritto a ricorrere e possono solo accettare l’esclusione e la discriminazione. Se un’eventuale sentenza di inammissibilità del ricorso confermerà indirettamente questa incredibile tesi, il messaggio che arriverebbe alle imprese escluse ingiustamente dagli appalti pubblici sarebbe devastante, un invito alla rassegnazione. Per l’altro verso le pubbliche amministrazioni che non disdegnano di praticare favoritismi per alcuni e discriminazioni per altri verrebbero incoraggiate nel perseverare nell’illegittimo andazzo. Se avessimo a disposizione anche noi un ufficio legale pagato dai contribuenti avremmo già annunciato un eventuale ricorso in appello al Consiglio di Stato, ma dovendo attingere alle nostre inesistenti risorse sarà l’assemblea dei soci lavoratori che si terrà nei prossimi giorni a decidere che fare”.
“Al Sindaco che continua ad incensare il suo operato e quello di Cgil e Cisl a difesa dei lavoratori – incalza la cooperativa – ricordo che per sindaco e sindacati andava bene il project financing quando veniva approvato in Consiglio comunale con 7 posti di lavoro persi e part time per i restanti riassorbiti. Poi andavano bene i 23 part time concordati in fase di aggiudicazione dell’appalto e solo a seguito delle nostre denunce e dei numeri che dimostravano la priorità dei profitti per il concessionario rispetto al lavoro e al pubblico interesse, sono arrivati 22 full time più o meno stabili fino alle prossime elezioni comunali. In questi ultimi tre anni abbiamo avuto la fortuna di essere esentati per decisione del governo nazionale dal pagamento del Cosap e solo questo ci ha consentito di far restare in vita la cooperativa sociale già dissanguata dalla decennale riduzione di stalli. Nonostante il consistente risparmio, a causa dei danni causati alla Tercoop da questa amministrazione, i soci lavoratori sono stati costretti a rinunciare come gli anni precedenti alle tredicesime e per pagare gli stipendi siamo stati costretti a sospendere il pagamento delle ultime due rate del debito (20.000 euro), chiedendo delucidazioni sul da farsi alla stessa amministrazione che da oltre un anno nemmeno risponde”.
“Per i nostri concorrenti della Easy Help da circa 2 anni è in progetto un consistente aumento di stalli, agli altri concorrenti di piazza Dante si concede di continuare ad incassare dal piano a raso nonostante il risarcimento già abbondantemente ottenuto almeno dalla fine del 2019, mentre alla Tercoop negli stessi ultimi anni sono stati drasticamente ridotti stalli e ricavi e i danni ancora pagati dai lavoratori nell’indifferenza di sindaco e sindacati. Questi lavoratori, di cui buona parte appartenenti alle categorie protette, avrebbero potuto continuare a lavorare con e per la loro cooperativa sociale nella quale dopo decenni di continuità lavorativa si sentivano stabilmente integrati, se l’amministrazione e i sindacati come in passato avessero continuato a condividere e sostenere i vantaggiosi progetti di quegli stessi lavoratori che dichiarano di voler proteggere e tutelare. Invece per soddisfare gli appetiti di alcune imprese di costruzioni, questi lavoratori sono stati trattati alla stregua di merce da piazzare all’asta, privati della loro autonomia decisionale e non per ultima della loro stessa dignità. Risparmiateci almeno i vostri slogan e la vostra propaganda”, conclude Tercoop.