ATRI – Cosa abbiamo imparato dalla gestione della pandemia da Covid19? Sicuramente che il Sistema Sanitario italiano, è insufficiente e disorganizzato nel territorio e quindi ha messo in seria sofferenza gli Ospedali grandi e piccoli. Quindi, giustamente il PNRR prevede finanziamenti verso questo settore. Ma che cos’è la Sanità territoriale? Per semplificare al massimo, diciamo che essa dovrebbe filtrare e liberare gli Ospedali dall’accumulo di prestazioni di base, eseguibili in nuovi ambulatori e in strutture più semplici. Per questo occorre una diversa, più impegnata e qualificata partecipazione dei medici di base che restano e devono essere le sentinelle e il vero motore della Sanità sul territorio. In questo quadro di riferimento occorre non sprecare questa occasione.
Purtroppo nel nostro Abruzzo, assistiamo a balbettii mortificanti in mancanza di vera programmazione. Nell’ultima seduta del Comitato Ristretto dei Sindaci della ASL di Teramo, svoltasi a fine Gennaio c.a. (presente in rappresentanza del Comune di Atri il Vice-Sindaco Domenico Felicione), il Dir. Gen. Asl Maurizio Di Giosia ha illustrato le proposte di rideterminazione dei posti letto riguardanti la ASL di Teramo. Lo stesso ha annunciato che i cosiddetti “Ospedali di Comunità” in Provincia, saranno due: uno ad Atri e l’altro a Teramo. Nel capoluogo questo avverrà dopo la costruzione del nuovo ospedale, che secondo i dati che spieghiamo di seguito, non vedrà la luce neanche per il 2030. Nel residuato del “Mazzini” verrà creata, quindi, la “Cittadella della salute” con all’ interno, oltre ai servizi ordinari, “l’Ospedale di Comunità”. Ad Atri invece, quasi sicuramente, il tutto avverrà appena sarà approvato il Piano di riordino della rete ospedaliera. Creare al “San Liberatore” un “Ospedale di Comunità” significa “l’INIZIO DELLA FINE” del nosocomio atriano. Pensate che di queste strutture la ASL ne prevedeva TRE su tutta la Provincia, e cioè Teramo, Atri e Montorio al Vomano! Invece, nella proposta fatta ai Sindaci, ne diventano DUE dal momento che viene cancellato quello di Montorio al Vomano. Inoltre il Sindaco della stessa Città, militante in Forza Italia, vistosi cancellata la realizzazione di un Ospedale di Comunità nella propria città, non dice nulla. VERAMENTE STRANO! NON CREDETE?
MA ORA VENIAMO AL SODO:
1. La Regione Abruzzo non ha ancora neanche un Euro per costruire nuovi Ospedali o ristrutturarli;
2. Non esiste nessuna Delibera, che sia una, della Regione Abruzzo che trasferisce 121 mln di € alla ASL di Teramo (a proposito per costruirlo sono previsti almeno 270mln di €.).
PERCHE’? Il perché è semplice!
3. Il Governo ha scritto a tutte le Regioni, condizionando il trasferimento di fondi alle stesse, solo dopo l’approvazione del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera (l’ultima approvata dopo 38 mesi di governo Marsilio è quella della Giunta D’Alfonso).
4. I racconti dei D.G. sono tutte chiacchiere al vento, perché di concreto non c’è ancora nulla.
5. Attenzione! I finanziamenti previsti per la sanità nel PNRR sono utilizzabili quasi esclusivamente per la Medicina Territoriale e non per fare nuovi ospedali.
IL Partito Democratico di Atri, insieme al Sindaco di Castiglione Messer Raimondo, nonché Consigliere Provinciale Vincenzo D’Ercole , dicono un No forte e chiaro alla proposta del D.G. di portare ad Atri l’Ospedale di Comunità (Guardiagrele insegna). Diciamo un altrettanto Sì forte e chiaro all’individuazione nel territorio interno del teramano di un sito dove ubicare “l’Ospedale di Comunità”. Fra l’altro in molte realtà esistono anche le strutture adatte allo scopo di avvicinare sempre più l’assistenza sanitaria ai cittadini.
L’Amministrazione Comunale di Atri, il Sindaco, la Giunta e la maggioranza CHE DICONO, visto che queste cose le sanno già da molto prima di noi?
Atri non si tocca! Il S. Liberatore si potenzia! Aspettiamo RISPOSTE.
IL Sindaco e Consigliere Prov. di Castiglione M.R.
(Vincenzo D’Ercole)
I Consiglieri Comunali del PD di Atri
(Ugo Giuliani) (Alfonso Prosperi)