TERAMO – A Teramo potrebbe sorgere un impianto di smaltimento per il trattamento dell’organico: il Comune è a caccia dei finanziamenti dal piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ stata infatti approvata, recentemente, una delibera di giunta per la partecipazione al bando del Ministero per la transizione ecologica a valere per i fondi PNRR, con la proposta di progetto di un impianto di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani. L’importo dell’intervento di realizzazione di un biodigestore per il trattamento della frazione organica è di circa 20 milioni. Nella delibera è contemplato anche il finanziamento per il completamento dell’attuale centro di trasparenza, in contrada Carapollo, in parte cofinanziato dalla Regione Abruzzo per circa 350.000 euro.
E’ innegabile che tale impianto abbatterebbe i costi dei rifiuti in provincia di Teramo, mediamente sui 30-35 euro pro capite rispetto agli altri territori. Il rifiuto, infatti, mediamente percorre, oggi, 159 km in più rispetto al normale transito riservato ad ogni chilogrammo di organico. A parità di tariffa, se oggi il costo è di 120 euro a tonnellata, se ne spendono mediamente altri 25 per trasportarlo negli impianti. “Per non parlare dell’abbattimento delle emissioni di CO2 – ha detto l’assessore all’ambiente Martina Maranella, che annuncia anche l’eventualità di piani alternativi qualora non arrivasse l’autorizzazione regionale -. Il problema è legato alle modifiche del piano regionale degli impianti. La fortuna, però, è che c’è un deficit impiantistico oggettivo in provincia di Teramo e dunque abbiamo richiesto il nulla osta”, spiega la Maranella.
Il progetto del biodigestore è frutto di un accordo tra Teramo Ambiente, Mo.Te e Poliservice, quest’ultima gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in Val Vibrata. “L’impianto servirebbe l’intera provincia, non soltanto il territorio comunale, con la possibilità di smaltire fino a 40.000 tonnellate di organico”, precisa l’assessore.
Per valorizzare i criteri di punteggio di partecipazione al bando, è stato anche inserito il progetto di dismissione e di recupero dell’area di Carapollo, laddove sorge un inceneritore, in pratica inattivo dal 1984. L’obiettivo a lungo termine è creare un polo tecnologico ambientale nel quale smaltire ogni tipologia di rifiuto. Nel frattempo l’amministrazione pensa ad attivare la tariffa puntuale entro l’anno. “Bisogna lavorare tendendo ad abbassare anche il costo della TARI”. In tal senso si incastona l’approvazione di un altro progetto a valere per i fondi PNRR di un milione di euro, necessario per l’acquisto di altre 10 eco isole da allocare lungo le frazioni, oltre ai macchinari, software, mastelli col microchip e tutto ciò che serve per l’avvio del servizio di di misurazione puntuale.