TERAMO – Quanto è accaduto nel carcere di Teramo con i detenuti collocati in quarantena nel tentativo disperato di arginare il focolaio Covid che hanno devastato un’intera sezione del carcere e nel l istituto di San Remo con la rissa tra detenuti che ha provocato la rinuncia del vescovo a celebrare la messa sono purtroppo solo episodi che confermano come la tensione nei penitenziari è alle stelle e sarà sempre più incontenibile senza provvedimenti e strumenti di assoluta urgenza”. A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Poliz i a
Penitenziari a S.PP. Aldo Di Giacomo per il quale “il clima che si respira nelle carceri è persino peggiore di quello della primavera 2020 che ha segnato la stagione delle violente rivolte a catena. Clan, gruppi malavitosi , organizzazioni mafiose, camorriste e ‘ndranghetiste
stanno approfittando della diffusione del contagio per muo ve re nuovamente la sfida allo Stato come testimoniano g li atti di violenza tra detenuti e contro il personale penitenziario, in quest’ultimo caso declassati a “fatti di ordinaria amministrazione” e persino l’atteggiamento di sberleffo ad opera di criminali con la video sceneggiata dal carcere di Poggioreale.
Una situazione simile dice Di Giacomo non era mai accaduta prima con gli agenti in balia dei criminali e costretti a difendersi come possono dalla diffusione della variante pandemica che ha già colpito oltre 1500 del personale penitenziario privo persi no di
mascherine Fpp2 per non parlare di altri presidi e strumenti di prevenzione.
Le azioni annunciate dalla Ministra Cartabia che da tempo ascolta solo i Garanti dei detenuti continua il segretario del Sindacato P olizia Penitenziari a vanno in tutt’altra dire zione, quella dell’apertura di celle e portoni ai detenuti. La riduzione della popolazione carceraria
in sostanza è considerata l’unica strada da seguire.
È bene che i cittadini si rendano conto che nelle carceri non sono reclusi vittime o angeli, ci sono autori di crimini efferati per i quali da tempo invece si sostengono la clemenza e provvedimenti di indulto. Noi non ci stiamo a mettere sullo stesso piano i servitori dello
Stato e i criminali che pretendono il controllo del carcere e sono un costant e pericolo dell’ordine pubblico e la minaccia per la libera convivenza dei cittadini. Soprattutto dopo gli impegni solenni del presidente Draghi e del ministro Cartabia, è ora che ci si occupi
seriamente dei problemi de l sistema penitenziario senza illude rsi che sfollando le celle, tutto si risolva di colpo”.