TERAMO – Il giorno dopo il voto l’analisi politica e’ la piu’ variegata. Soprattutto nella parte politica sconfitta. Che il centro-sinistra con Giuseppe D’Alonzo abbia perso un po’ ovunque e’ un dato di fatto ma, da un punto di vista numerico, la maggioranza nel Capoluogo ha di fatto retto. Solo a Teramo. 21 sono stati i voti per D’Alonzo (21 i consiglieri di maggioranza) Persino il gruppo consiliare Teramo 3.0 si e’ allineato al volere di Gianguido D’Alberto. Eppure i mal di pancia non erano mancati, ma alla fine ha prevalso il gioco di squadra. C’e’ poi chi come Maurizio Verna, nonostante pizzicato in un bar con Diego Di Bonaventura (ma chissa in quanti, non visti, ci hanno preso un caffe’), ha votato secondo proprio coscienza: Giuseppe D’Alonzo. Insomma in maggioranza nessun franco tiratore. Semmai qualche regalo a Diego Di Bonaventura e’ arrivato dai banchi dell’opposizione, perche’ al centro-destra sono arrivati 2 voti in piu’ di quelli che si attendevano. Dunque 9. Proprio quei 2 o 3 nomi invece che il centro-sinistra e il PD avevano pensato di intercettare, vanamente. E la matematica non e’ un’opinione. Insomma D’Alonzo e il centro sinistra hanno perso altrove (fascia costiera in primis), non a Teramo. Del resto solo la scheda verde (il Comune di Teramo) e’ finita a Giuseppe D’Alonzo, tutte le altre 4 schede hanno fatto trionfare Diego Di Bonaventura. E forse, chissa’, c’e’ chi ha lavorato a tappeto nel centro-sinistra per aiutare “vecchi amici” a scavarsi la fossa.