TERAMO – “La recente ripresa della discussione sulla costruzione del nuovo ospedale – dichiarano i medici Filippo Gianfelice, Gabriella Marini e Cosimo Napoletano, membri della delegazione che per conto dell’Anaao Teramo siede al tavolo del confronto sindacale con l’Asl di Teramo – in un momento in cui la discussione sul tema si è particolarmente animata, impone al nostro sindacato, che con i suoi 250 iscritti rappresenta oltre il 54% dei medici e dirigenti sanitari dell’azienda sanitaria teramana, di fare alcune precisazioni.
Il sistema ospedaliero ha evitato il collasso sociale e sanitario durante la pandemia, obbligandoci però a una profonda riflessione sulle caratteristiche che è lecito aspettarsi da un ospedale di nuova costruzione. Come abbiamo più volte sostenuto, più che il contenitore, devono contare i contenuti. I professionisti e le tecnologie, dunque, sono prioritari.
È inevitabile pensare ad un nuovo ospedale per Teramo. La recente pandemia ha evidenziato le criticità di strutture sanitarie, costruite per la maggior parte più di 60 anni fa, che si sono mostrate scarsamente flessibili e concettualmente superate, inoltre insicure sotto il profilo sismico e dei sistemi antincendio e con impianti obsoleti. Un tema su cui abbiamo fatto sentire la nostra voce già alcuni anni fa e con iniziative pubbliche.
In linea con la moderna edilizia sanitaria, e per evitare di costruire un ospedale già vecchio, la struttura dovrà essere ecosostenibile, flessibile nella risposta di cura, con possibilità di ampliare il numero di posti letto in caso di necessità. Dovrà inoltre consentire la separazione dei percorsi, prevedendo adeguati spazi di attesa per consentire il distanziamento fisico in pronto soccorso e nelle aree dedicate alla diagnostica e alle attività ambulatoriali. Dovrà garantire il comfort degli utenti e del personale sanitario, essere dotata di nido, scuola materna e baby parking per permettere alle donne lavoratrici – che rappresentano la maggioranza del personale sanitario – di poter conciliare al meglio la vita lavorativa e familiare, e dovrà avere anche una mensa per i sanitari, gli utenti e gli accompagnatori.
Grande attenzione deve inoltre essere rivolta al tema dell’accessibilità: un nuovo ospedale deve essere facilmente raggiungibile sia in auto sia con mezzi pubblici, e disporre di ampi parcheggi con aree verdi circostanti.
Ma altri elementi sono da tenere presenti e noi riteniamo forse ancora più importanti per la tutela dei lavoratori da un lato e per la soddisfazione e migliore cura dei pazienti dall’altro. Uno di questi riguarda le dimensioni dell’ospedale: la recente, e non ancora risolta, pandemia ha messo in evidenza la necessità di realizzare strutture con dotazioni di posti letto più ampia, ma soprattutto elastiche nell’uso.
Tuttavia, senza capitale umano nessun potenziamento del servizio sanitario nazionale è immaginabile, come peraltro dimostrato dall’ottima struttura Covid pensata e realizzata a Pescara che non ha funzionato al massimo delle potenzialità per mancanza di personale.
E bene ha agito la Direzione Generale dell’Asl di Teramo ad avviare l’iter per la costruzione di un nuovo ospedale: inizialmente trovando i fondi per avviare l’opera, con una procedura certa e sicura; poi guardando a nuovi spazi di realizzazione, ben sapendo che la ristrutturazione del Mazzini avrebbe da un lato costi esagerati e dall’altro costringerebbe a realizzare un mega cantiere in prossimità di sale operatorie e reparti; infine comprendendo, come da noi auspicato già diversi anni fa, che il project financing in questo caso è uno strumento di finanziamento non ottimale a cui va preferito, come si sta facendo, l’accordo con la Cassa Depositi e Prestiti”.