L’incontro rappresenta la prima importante occasione di confronto multidisciplinare sul recupero del patrimonio architettonico del territorio abruzzese

L’AQUILA – Anche la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo – nella persona dell’arch. Cristina Collettini, che dall’1 settembre scorso dirige il nuovo Ufficio territoriale del Ministero della Cultura – ha partecipato con un intervento nella Sessione “Beni Culturali” al IV Forum Internazionale del Gran Sasso e Conferenza Euro Africana dei Rettori dal titolo Allargare gli orizzonti della carità per una nuova progettualità sociale.

Il Forum, organizzato da S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo della diocesi di Teramo – Atri, è stato realizzato in collaborazione con il Ministero Università e Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Università degli Studi di Teramo e la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e vede tra i suoi moderatori e relatori personaggi di spicco quali il Presidente dell’ISTAT Giancarlo Blangiardo, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, il Ministro per Università e Ricerca Maria Cristina Messa.

La sessione odierna dedicata ai “Beni Culturali” – coordinata dall’arch. Lanfranco Cardinale e dal titolo “Progetto di caritas come agape e come charis: il recupero dei beni architettonici nel territorio e il restauro delle strutture ecclesiali distrutte dal sisma” – pone l’accento sul recupero del territorio e del patrimonio architettonico prefigurandone una visione che ne possa rileggerne le caratteristiche rurali e ambientali oltre alle specificità insediative in chiave globale.

Proprio a questa visione si allaccia l’intervento – dal titolo Tutela e valorizzazione del non costruito: spazi aperti, centri di aggregazione dell’arch. Collettini che così commenta: “Con grande interesse ho accolto l’invito a partecipare al Forum, che rappresenta la prima grande occasione per un confronto diretto e pluridisciplinare con i tanti attori che operano in questo nostro territorio nel recupero del patrimonio architettonico. È una opportunità preziosa che contribuirà a far conoscere gli obiettivi della Soprintendenza intorno ai temi, a me molto cari, della tutela e della valorizzazione del non costruito con uno sguardo attento al recupero degli spazi aperti da intendersi come centri di aggregazione e poli di attrazione.