TERAMO – “La notizia dell’assoluzione del rettore emerito dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico e con lui dei professori Mauro Mattioli e Stefano Traini, mi riempie di gioia e di amarezza”. Il commento è del Presidente del PD Abruzzo, Manola Di Pasquale, in merito al processo per il doppio incarico di D’Amico, come rettore dell’Università e presidente del cda dell’Arpa Spa (e successivamente della Tua, la società unica abruzzese di trasporto), con relative indennità percepite tra agosto 2014 e febbraio 2017.
“Di gioia – spiega il presidente Pd – perché si chiude, con la dichiarazione di insussistenza del fatto, una vicenda, quella del cosiddetto ‘doppio incarico’ che aveva allungato ombre sull’attività professionale e sul valore umano di un uomo come Luciano D’Amico, che ha fatto di tutta la sua vita una manifestazione del valore della correttezza e dell’impegno. L’assoluzione piena, conferma non solo il valore dell’azione accademica, ma la statura di un uomo che, chiamato a mettere il suo tempo e la sua professionalità al servizio dell’interesse pubblico, aveva risposto senza indugi a quella chiamata. Di amarezza, perché inevitabilmente gli anni assorbiti da questa vicenda, hanno visto sacrificate proprio quelle doti umane e professionali di Luciano D’Amico. Anni che si sarebbero potuti investire per la crescita e lo sviluppo dell’Abruzzo in tante direzioni, e ai quali guardo oggi come a quelli di una occasione perduta”.
“Da avvocato, da donna di legge, so quanto sia fondamentale il principio della Giustizia quale garante del controllo delle regole, ma so anche quanto i tempi di queste garanzie debbano conoscere ben altra velocità, anche riportando le valutazioni sulle indagini nelle mani dei procuratori”, conclude Manola Di Pasquale.