PESCARA – Confronto serrato tra sindacati dei lavoratori e azienda sulla vertenza Brioni. La riunione di oggi pomeriggio voluta dall’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale, ha evidenziato la distanza tra azienda e sindacati sul percorso da seguire per l’esodo di 320 addetti annunciato dalla Brioni nei prossimi due anni. “Si tratta di una vertenza difficile e questo lo sapevamo – ha detto in chiusura l’assessore Quaresimale -, ma è anche vero che vedo margini di intervento soprattutto nella prospettiva di evitare la procedura di licenziamento collettivo che potrebbe interessare il numero dei lavoratori in esubero annunciato dall’azienda. L’obiettivo, di fronte ad un piano industriale che prevede la riduzione dei volumi produttivi, è cercare misure alternative al licenziamento per i lavoratori di uscita dall’azienda in modo da evitare pesanti impatti sociali su un territorio in difficoltà. Senza dubbio è da sottolineare la disponibilità di azienda e sindacati di confrontarsi evitando in questo pericolose rotture che andrebbero a detrimento dei lavoratori”. Nel corso della riunione i sindacati hanno ribadito quanto affermato nei giorni scorsi, e cioè la volontà del Gruppo di dismettere i reparti di maglieria e camiceria violando in questo modo l’accordo raggiunto al Mise il 13 aprile scorso. Su questo punto, diversamente, l’azienda ha respinto con forza l’accusa di violazione, sostenendo che l’attuale percorso che si sta portando avanti era espressamente previsto nell’accordo stesso e che il Gruppo già al Mise aveva palesato l’intenzione di dismettere i due reparti e concentrare la produzione delle due linee negli stabilimenti del Nord Italia. La riunione di oggi non è stata sufficiente a colmare la distanza tra le due parti e questa spaccatura è destinata a rimanere nei prossimi mesi. “La Regione – ha ribadito Quaresimale – è pronta a fare la sua parte, sia a livello istituzionale come garante del confronto tra le parti, sia come soggetto attivo per eventuali misure concrete che possano ridurre il numero dei lavoratori in esubero”?