CIVITELLA DEL TRONTO – Alle 02.00 di notte dello scorso 24 maggio, dopo aver manomesso l’impianto di sorveglianza di un’impresa edile di Civitella del Tronto, ignoti avevano perpetrato il furto di un camion e di un escavatore bobcat del valore complessivo di circa 30.000 Euro. Alcuni giorni dopo il furto G.F., pregiudicato trentenne di Bellante e A.G., pregiudicato cinquantenne di origini calabresi ma da tempo domiciliato a Bellante, si sono presentati al titolare dell’impresa edile e gli hanno richiesto la somma di 6.000 euro per riavere indietro i due mezzi. In particolare uno dei due, per intimorire la vittima e farla desistere da eventuali propositi di denuncia ai Carabinieri, gli mostrava una pistola. L’imprenditore, pochi giorni dopo, ha quindi consegnato la somma richiesta ai due estorsori, senza però riuscire ad ottenere la restituzione dei due veicoli.

I Carabinieri di Civitella del Tronto e del NORM della Compagnia di Alba Adriatica, che già subito dopo il furto avevano avviato un’intensa attività investigativa per scoprirne i responsabili, hanno tuttavia scoperto il piano dei due pregiudicati, convincendo la vittima a denunciare quanto accaduto e raccogliendo puntuali riscontri ed elementi di prova che hanno consentito di identificare i due responsabili dell’estorsione con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”. In particolare, nel corso delle indagini, è stata rinvenuta l’arma utilizzata per minacciare l’imprenditore, rivelatasi una ‘scacciacani’ priva del tappo rosso e con la matricola abrasa.

Ieri, 13 luglio, quindi il G.I.P. del Tribunale di Teramo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per l’indagato di origini calabresi e l’obbligo di dimora nel Comune di Bellante e di presentazione quotidiana presso la locale Caserma dei Carabinieri nei confronti del suo complice. I carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica hanno quindi proceduto all’esecuzione delle due misure.