ROSETO DEGLI ABRUZZI – Destinazioni d’uso liberalizzate e un dimensionamento del piano di circa 2500 abitanti in più nei prossimi dieci anni sono stati i temi chiave della presentazione del documento programmatico della varante generale al Prg, guidati da Giovanni Crocioni della cooperativa Mate, hanno illustrato al gruppo di maggioranza e al sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo. “Il documento tiene conto di alcune criticità idrauliche e di viabilità – commenta l’assessore all’Urbanistica Orazio Vannuccima rende anche in maniera plastica la tenuta del sistema produttivo che vede perfettamente integrati il comparto turistico con quello del commercio e mare e campagna. Su questi presupposti si innesta il dimensionamento del piano che prevede 2500 abitanti in più di cui 1500 troveranno collocazione nella variante dei servizi (che procede con un suo iter) nella quale verranno rimessi in circolo molti terreni di pregio e altri mille nella variante al Prg”.

Il sindaco Sabatino Di Girolamo evidenzia che la variante vincoli/servizi prevede la possibilità di insediare fino a 1500 metri quadrati di superficie di vendita in alcune aree, dando così la possibilità di creare piccole aree commerciali che rispondono a una componente dinamica del piano che vuole sollecitare investimenti privati e stimolare il commercio. Stessa cosa per la politica dei servizi con la messa a disposizione di 27 ettari di terreni che serviranno a incoraggiare investimenti pubblici e privati dei suoli urbanizzati preservando al contempo quelli agricoli. Vannucci evidenzia che il documento coglie appieno le potenzialità della Zes per le aree artigianali che possono uscire da una situazione ingessata annosa e al tempo stesso tutela i terreni agricoli dal consumo del suolo.

“Sempre nell’ottica dello sviluppo della città di Roseto – continua il sindaco – il documento programmatico prevede una marcata liberalizzazione delle destinazioni d’uso, ma anche a massimizzare l’intervento diretto per pungolare i comparti bloccati. I progettisti hanno definito questo piano ‘realistico senza essere rinunciatario’ poiché offre importanti sbocchi nelle politiche di sviluppo dei servizi e del turismo in particolare, pur lasciando la libertà di proposta su aree difficili come le fornaci”.