PESCARA – “Uno spartiacque. Giovedì scorso 18 ottobre rappresenta una data basilare nell’ottica degli iter di affidamento riguardo gli appalti pubblici. Nulla infatti sarà più come prima”. Il consigliere Leandro Bracco focalizza la propria attenzione su quanto accaduto pochissimi giorni fa quando, con l’entrata in vigore di nuove norme, il mondo degli appalti pubblici e tutte le sfaccettature che lo costituiscono hanno subìto modifiche radicali.
“Il 18 ottobre – afferma l’esponente di Sinistra Italiana – è un momento di svolta storico sulla via del miglioramento delle procedure di affidamento. Una vera e propria nuova epoca. A partire da questa data infatti tutte le comunicazioni e gli scambi di informazioni inerenti le procedure relative agli appalti pubblici dovranno svolgersi in formato interamente elettronico. E non si tratta solo degli scambi di comunicazioni fra la stazione appaltante e gli operatori economici (come ad esempio le richieste di chiarimento, il soccorso istruttorio e la convocazione di sedute pubbliche), bensì proprio dell’intera procedura di affidamento delle gare (ivi compresa la presentazione delle candidature e delle offerte). Pertanto proprio tutte le nuove gare indette dalla predetta data dovranno svolgersi tramite comunicazione integralmente elettronica, a partire dalla fase di presentazione delle domande di partecipazione e delle offerte”.
“Bisogna sottolineare – prosegue Bracco – che l’utilizzo della PEC non è sufficiente per ottemperare all’obbligo di legge di valersi esclusivamente di mezzi elettronici in quanto è necessario gestire la procedura di affidamento attraverso strumenti che consentano di preservare in ogni momento la segretezza e l’integrità delle comunicazioni scambiate. Per questo motivo occorrono piattaforme di e-procurement che consentano di gestire le gare, comprese sia le informali che quelle di nuova generazione (come i partenariati per l’innovazione o le procedure competitive con negoziazione), in modo totalmente elettronico”.
“Considerato che nel nostro territorio molte stazioni appaltanti hanno problemi di efficienza che sovente assurgono alle cronache giornalistiche per le ricadute negative sui servizi erogati ai cittadini – sottolinea il Consigliere Segretario – occorre superare qualsivoglia resistenza al cambiamento garantendo continuità, stabilità e affidabilità, anche utilizzando piattaforme già esistenti oppure convenzionandosi con centrali di committenza o soggetti aggregatori. Sarà proprio il grado di efficienza e semplicità di utilizzo degli strumenti di e-procurement a fare la differenza fra la data di scadenza di un nuovo adempimento e l’alba di una nuova epoca”.
“Il Codice dei Contratti Pubblici – evidenzia Bracco – ha parimenti previsto che il Documento di Gara Unico Europeo (il cosiddetto DGUE) presentato da stazioni appaltanti, operatori economici e PMI per quanto concerne le procedure di gara nell’Unione Europea, sempre a partire dal 18 ottobre 2018, deve essere predisposto esclusivamente in modalità telematica (attenendosi a quanto stabilito dall’Agenzia per l’Italia Digitale). Ciò significa che tutti i DGUE predisposti in formati diversi da quello elettronico possono adesso essere considerati solo come documenti illustrativi e di supporto, senza eccezioni o deroghe”.
“Proprio il DGUE – spiega il consigliere regionale – è uno strumento che agevola la partecipazione agli appalti pubblici, un’autodichiarazione relativa a idoneità, situazione finanziaria e competenze delle imprese che funge da prova documentale preliminare in tutte le procedure di appalto pubblico al di sopra della soglia UE. Questa autodichiarazione consente agli operatori economici sia di attestare che non si trovino in una delle situazioni che comportano o potrebbero comportare l’esclusione dalla procedura, sia di certificare che rispettino i criteri di esclusione e selezione”.
“La semplificazione telematica è notevole – rileva Bracco – in quanto la società che fornisce i link ai rispettivi registri contenenti la documentazione deve consentire che gli acquirenti possano accedere direttamente ai collegamenti indicati. Ciò permetterà di ridurre sensibilmente gli oneri amministrativi connessi alla dimostrazione dell’ammissibilità dei partecipanti. Un operatore economico potrà non dover più fornire documenti amministrativi complementari nel caso in cui l’amministrazione aggiudicatrice possieda già tale documentazione. L’obbligatorietà degli appalti elettronici rende la procedura più trasparente, riduce l’interazione sleale tra i funzionari responsabili degli appalti e gli operatori economici e facilita l’individuazione di irregolarità e corruzione”.
“Il ruolo strategico degli appalti viene valorizzato e razionalizzato in modo da garantire che i fondi pubblici vengano spesi in maniera efficiente e – conclude Leandro Bracco – assicurando per l’acquirente il miglior rapporto qualità/prezzo”.