La Snam ribadisce la propria posizione, rispondendo alle associazioni ambientaliste che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara, contro la realizzazione del metanodotto e della centrale di compressione.
La Società di infrastrutture energetiche “sottolinea che le proprie iniziative sui territori italiani non danneggiano in alcun modo né gli alberi né gli ecosistemi. Anche in Abruzzo, così come in tutte le altre zone d’Italia attraversate dalle infrastrutture della società, i lavori saranno seguiti da accurati interventi di ripristino ambientale che consentiranno di riportare i territori interessati alle condizioni originarie, quando non migliorative in alcuni casi. In particolare, come da prassi, la società provvederà al reimpianto di tutte le essenze arboree e alle cure colturali per un periodo di almeno 5 anni, al fine di assicurare il completo ripristino della vegetazione. Peraltro, i progetti saranno realizzati utilizzando le migliori tecnologie disponibili in termini di compatibilità ambientale, incluso l’impiego di soluzioni ‘trenchless’, minimizzando cioè gli scavi a cielo aperto”.
“Da ottant’anni, Snam realizza in tutta la Penisola progetti infrastrutturali complessi in totale armonia con l’ambiente, compresi parchi naturali. Un esempio della compatibilità ambientale delle opere di Snam si trova proprio in Abruzzo e in particolare nel Parco della Majella, attraversato per oltre 15 km dal metanodotto Campochiaro-Sulmona”, come testimoniato in un video sui ripristini effettuati.