“La Fortezza arresa” e “La Meraviglia negata” è il commento che accompagna una foto comparsa ieri su Facebook e che sta diventando virale: è la parete rocciosa che sorregge la Fortezza Borbonica di Civitella del Tronto ingabbiata in un insieme di reticolati e di tiranti che hanno stravolto l’immagine di potenza, di maestosità, che la veduta del massiccio roccioso ispirava prima della messa in sicurezza. Un comunicato apparso su una tv locale che riportava le lamentele di un architetto del posto, improvvisatosi portavoce di una larga parte della cittadinanza, si poneva il quesito relativo al fatto della necessità di questa opera, peraltro neanche risolutiva, che ha il doppio effetto di imbruttire il paesaggio e di dipingere sulla zona un alone di pericolosità, di probabili crolli. Con il risultato di indurre i turisti ad allontanarsi dal posto, in un momento in cui il turismo dovrebbe avere una ripartenza per il rilancio di una economia messa alle corde dalla Pandemia e dal lungo lockdown.

In effetti pare ci sia stata, una volta, la caduta di qualche sasso, da imputare a non si sa bene quale causa: si è incolpato il ghiaccio notturno che si forma negli interstizi della roccia e poi la spacca, causando quindi la caduta di sassi. Da qui l’esigenza di una messa in sicurezza il cui esito non è stato forse attentamente valutato dalle amministrazioni locali. Ma a tutto c’è rimedio, si possono apportare modifiche al progetto iniziale, o varianti che dir si voglia, amministratori e cittadini tutti dovrebbero sedersi attorno al tavolo del buon senso e da questo farsi ispirare. In fondo Civitella ha cittadini di spiccata professionalità capaci di suggerire le soluzioni più utili e quelle dettate dal grande amore per il proprio paese. Ed ha una amministrazione pronta ad ascoltare e recepire le scelte dei propri amministrati. Che è poi il compito di ogni amministrazione.

 

Pasquale Felix

 

foto di Tiziana Lancia