Puntuali arrivano con l’inizio dell’estate. Disagi e lunghe file. La situazione sulla A14 teramana è tornata bollente e non sotto il profilo meteorologico. Code. Fila. Ancora code. Rallentamenti, lavori, blocchi, nel tratto teramano dell’autostrada A14 a causa degli interminabili lavori in corso. I cantieri attivi riguardano le gallerie del tratto compreso tra Pescara Nord e Val Vibrata. Sono otto i chilometri di coda registrati nei tratti interessati. Se la situazione nel periodo di lockdown si era tranquillizzata, lo scenario è tornato caotico nelle ultime settimane, con i vari lavori in corso che generano sistematicamente code chilometriche. Solo un popolo di coglioni può permettere una cosa così. L’ammodernamento delle gallerie programmato già nel 2019, che poteva essere svolto nei mesi invernali e i disagi che vanno avanti dovrebbero terminare a fine luglio.
Ammettiamolo siamo dei vili, tutta chiacchiera e distintivo. Quando in un Paese occorrono 3 ore per fare 100 km, questo è un paese finito. Viva Maria e viva la Durso. Solo questo ci meritiamo. Va bene i politici senzappall’ che abbiamo votato. Va bene il presidente cazzaro e bugiardo/scostumato che annuncia’ “mo ci penso io, facciamo l’autostrada sul mare da Martinsicuro a Silvi, e una da Montorio a Pietracamela, che a fine anno sarà pronta”. Va bene che chi vive di turismo può sempre sperare in un nuovo terremoto per fare un pò di soldi e un nuovo virus per avere l’elemosina e fregarsi un po’ di soldi allo Stato. Va bene la funivia che cade, i Benetton che dopo il ponte Morandi sono ancora li. Va bene un gip che ignora il male che fa ad un intero territorio. E’ estate e chissenefutt’ , se stess a la cas’, la genta. Va bene tutto perché i coglioni siamo noi. Incapaci di una risposta di popolo. Le problematiche che riguardano la viabilità sull’A14 non riguardano solo i comuni costieri, quelli su cui l’asse viario insiste. I riflessi dei rallentamenti e delle difficoltà toccano tutti e influenzano il turismo, le attività imprenditoriali, il commercio e tutto l’indotto dell’intera zona Abruzzo. Incapaci di una risposta di dignità. Quando un popolo paga l’autostrada più cara d’Europa che ti annuncia una media oraria di 17km/h, questo popolo è finito, occorre parlare di massa informe respirante, massa demente incapace di potere e volere, incapace di ogni forma di espressione. Quando ogni giorno di stuprano il lato B e tu non reagisci, o ti piace, e ci può stare, oppure sei morto. Un popolo morto. Non mi interessa nulla se l’associazione camionisti ha configurato una denuncia per il reato di sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio. Se per andare da Teramo a Pescara la radio ti consiglia di passare da L’Aquila/Avezzano, e non c’è stato un attentato ne un terremoto, come si fa a parlare di turismo, sviluppo, civiltà ? Quando più di 100 mila cittadini vengono sequestrati, privati dei diritti, privati di una giornata con la famiglia, dai parenti, al cinema, al centro commerciale non bastano più le lettere e i balletti dei nostri politici incapaci e senza palle. Come si può parlare di servizio se, tra la stazione A14 di Mosciano e Pescara (25 km) gli automobilisti impiegano più di 2 ore ???. Come si può parlare di “servizio” se questo avviene da mesi. File chilometriche, decine di migliaia di persone bloccate. Giornate ricordate come un vero e proprio incubo. A questo punto, per logica conseguenza, lunghe code – nulla di più pericoloso – si sono create e continueranno a crearsi anche sulla statale, dove, oltre al solito traffico, sono finiti e finiranno i mezzi che fuggono dalla A14. Ma il traffico di questi giorni potrebbe essere solo un assaggio di quello che accadrà se non si troverà il modo di risolvere il problema. Ma perché risolverlo, il pedaggio è garantito.
Leo Nodari