TERAMO – La sicurezza sui posti di lavoro, per cui i sindacati unitari si sono mobilitati questa mattina a Teramo con un presidio davanti alla Prefettura, è l’occasione utile per lanciare anche l’allarme licenziamenti che, con l’imminente sblocco a luglio e quindi con la liberalizzazione, mette a rischio nella nostra provincia più di 1.000 posti di lavoro. “La sicurezza e la salute dei lavoratori non può e non deve essere un costo – ha ribadito tra le altre cose il Segretario della CGIL Giovanni Timoteoe la tragedia di Montarone ne è un esempio in parallelo, perché eludere la sicurezza è criminale. Quanto ai licenziamenti, veniamo da un anno e mezzo tragico che ha già visto migliaia di posti di lavoro persi nella nostra regione e anche in questa provincia”.

“Non è possibile accettare che siano liberalizzati i licenziamenti da subito, perché occorre più tempo per affrontare il momento di grande difficoltà con maggiore tranquillità – ha affermato Timoteo – Per questo, la nostra proposta è di prorogare il blocco fino al 31 ottobre, anche pensando a quei lavoratori che, pur assunti, al momento non hanno una produzione attiva. Per noi è inaccettabile una discussione sui licenziamenti che scarica le decisioni sulla pelle delle persone”.

 

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